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Papa Francesco, lo share in tv alle stelle: "Anche i bambini"

di Klaus Davi martedì 22 aprile 2025

3' di lettura

 Tra le tante cose per le quali verrà ricordato Papa Francesco, sicuramente ci sarà la sua capacità innata di superare qualsiasi barriera sociale, culturale, economica, di età. Sul piano comunicativo si colloca fra i pontefici che maggiormente hanno saputo raccontare i valori della fede cristiana anche a chi professava religioni diverse e a nazionalità e culture lontane da quelle occidentali. In questo senso i suoi viaggi hanno fornito dati eloquenti sia nei nostri network televisivi che in quelli internazionali. Secondo le rilevazioni di OmnicomMediaGroup, interventi di Bergoglio all’Onu a New York o al Parlamento Europeo di Strasburgo hanno raggiunto picchi significativi in Usa e Francia con reti come Cnn, Abc e Cbs oltre il 30% di share.

Ma i livelli più alti venivano monitorati in Paesi africani come Congo, Sudan del Sud, Mozambico, dove, secondo le stime, le sue visite coinvolgevano più della metà della popolazione, o durante i viaggi apostolici in Sudamerica, Messico, Spagna, Portogallo, con medie fino al 65%. Gli ascolti alti hanno caratterizzato anche momenti clou in Italia: dall’elezione il 13 marzo 2013 che raggiunse complessivamente il 70% di share sulle tv generaliste, alla visita a sorpresa ad Amatrice e nei territori colpiti dal sisma dell’agosto 2016 con picchi del 60%, allo storico primo incontro tra i due Papi Francesco e Benedetto XVI nel 2013, con punte del 63%, fino al blitz di una settimana fa a San Pietro senza abito talare, con i tg nazionali più rilevanti oltre il 32%.

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A colpire però era soprattutto la qualità degli ascolti. Anche il giorno di Pasqua, durante la sua apparizione nell’Urbi et Orbi, si è verificata una costante del suo pontificato: il coinvolgimento dei bambini. Nelle dirette su Tg1 e Tg5 la fascia 8/14 anni ha raggiunto la media del 15%, mai vista su una rete come Rai 1. Lo stesso accadde con la prima intervista mai rilasciata a un network italiano raccolta da Fabio Marchese Aragona per il Tg 5, che conquistò ben 5,5 milioni di spettatori nel gennaio 2021. Ottimo risultato anche per il colloquio con Gian Marco Chiocci direttore del Tg1 il 1° novembre 2023, con 4.588.000 spettatori e il 21.7% di share nell’access prime time di Rai 1, oppure recentemente da Fabio Fazio sul Nove, a “Che tempo che fa”, con 2.453.000 telespettatori e il 12.1% di share record per un canale nativo digitale - o ancora durante la prima serata del Festival di Sanremo 2025 quando Francesco arrivò al 65.3% di share, con gli 8/19 oltre il 70%.

Voleva essere il Papa degli umili, e ci riusciva in pieno. Infatti il target immigrati, che compone l’11% del campione Auditel (oltre 16mila famiglie, circa 41mila persone), è costituito da cittadini dell’Est Europa ma anche marocchini, tunisini nonché naturalmente sudamericani. Bergoglio giocava quindi praticamente in casa. L’Angelus domenicale segnava mediamente il 17% di share sul target, spesso con cifre superiori agli italiani.

Anche la sintonia con i social network era totale. Un successo il suo debutto su TikTok a gennaio, così come su Instagram dove vanta 7,6 milioni di follower, e sbarcò anche su Twitter, oggi X, dieci anni fa, incurante talvolta delle polemiche che inevitabilmente suscitavano le sue forti prese di posizione. Un grande comunicatore, quindi, ma soprattutto un uomo contemporaneo che aveva ben presente che il messaggio del Cristianesimo sarebbe rimasto forte e autorevole solo stabilendo un ponte diretto con le nuove generazioni.

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