«Cosa le canterei se me la trovassi davanti? Anima miaaaa, li mort***ci tuaaaa». La prende con ironia, Ivano Michetti. Anche il chitarrista e fondatore dei mitici Cugini di campagna, la band anni Settanta tutta lustrini e zatteroni, è finito nella rete delle occupazioni abusive. Una vittima eccellente dei “ladri di casa” che ha pensato bene di rivolgersi direttamente a Fuori dal coro, la trasmissione del mercoledì sera di Rete 4 condotta da Mario Giordano. «Quando ho visto il grande Mario Giordano, ho pensato: ”Finalmente qualcuno che parla di case occupate!”», spiega Ivano all’inviata Natasha Fusetti, raccontando la sua vicenda. Surreale, certo, ma comune a tanti italiani.
Tutto inizia nel 2022, quando l’artista decide di affittare un appartamento di sua proprietà in zona Torpignattara, a Roma. L’affittuario è un signore iracheno, Kawa Abubakar, che si trasferisce nell’abitazione con la sua famiglia al prezzo di 350 euro al mese. Poco tempo dopo, il signore lascia la casa per qualche giorno per tornare nel suo Paese, lasciandola nelle mani di una conoscente. Al ritorno nell’appartamento trova una sconosciuta, che nel frattempo ha già cambiato la serratura. In quel momento, inizia il delirio di carte bollate e fegati spappolati. L’occupante è tal Samia. «Sono 3 anni che non paga l’affitto - spiega Michetti -.
Spese del condominio e bollette le devo pagare io! 1.000 euro...». In sotto fondo, risuona il ritornello «Anima mia, torna a casa tua» mai tanto appropriato e beffardo. Sfinito, Ivano denuncia l’abusiva e il 5 aprile del 2024 il Tribunale di Roma ordina a Samia di «reintegrare i ricorrenti nell’immobile sito in Roma rilasciandolo libero da persone e cose e consegnando le chiavi». «Vinco la causa - ricorda Ivano -, vado lì, ispettore, polizia... È una barzelletta.
Cruciani a Fuori dal coro: "Ha sparato ai ladri? Ha fatto benissimo"
A Fuori dal Coro Giuseppe Cruciani, speaker di Radio 24 e conduttore del programma di culto La Zanzara, torna a parlare ...Basta, basta, basta. Giordano, salva tu la situazione». La sua inviata contatta al telefono la signora, ma Samia fa orecchie da mercante: «Decide il giudice, non decidi tu se me ne devo andare». «Ma c’è uno sfratto, tu dovevi lasciare quella casa già un anno fa». "«Ciao, non venire a cercarmi altrimenti denuncio pure te». La giornalista a quel punto si reca davanti all’appartamento e si becca gli insulti: «Vaff***o vai, stai lì, rimani lì. Adesso chiamo la polizia e quando arriva la polizia parli con loro», urla Samia da dietro la porta chiusa. Come fa la canzone? "Anima mia / Torna a casa tua / Ti aspetterò dovessi odiare queste mura / Anima mia / Nella stanza tua / C’è ancora il letto come l’hai lasciato tu».