In confronto, Casa Vianello era un paradiso. Quel che accadeva tra le quattro mura di Mauro Corona e consorte era uno tsunami quotidiano, almeno stando a quanto rivela senza fare una piega lo scrittore, alpinista e soprattutto eremita a Bianca Berlinguer. L’opinionista fisso di È sempre CartaBianca, il talk del martedì sera di Rete 4, ha sempre avuto la fama di “mina vagante”.
Libero, indipendente, onesto e diretto a tal punto da sembrare brutale. Insomma, un tipino al limite dell’intrattabile. La maturità forse l’ha addolcito un po’, perlomeno televisivamente parlando. Ma nel privato: fuochi d’artificio. L’occasione di raccontare il suo ménage lo forniscono niente meno che i Reali d’Inghilterra, che la scorsa settimana sono stati in visita ufficiale in Italia con tanto di cena di gala al Quirinale, ospiti del presidente Mattarella. Le loro immagini hanno fatto il giro di tutti i media. «Mi hanno fatto tenerezza, per non dire pietà, sono il ritratto della malinconia», è il giudizio sprezzante di Corona.
La Berlinguer trasecola: «A me non sembrano il ritratto della malinconia, hanno un sodalizio forte. Mio padre e mia madre sono stati sposati 25 anni e hanno avuto tante difficoltà, ma legati fino all’ultimo. Se a lei non è andata bene, a tanti altri sì». Corona non molla: «Parlo per me, io vi auguro matrimoni duraturi e felici, ma io sono consumato solo dall’idea del matrimonio. Non è andare in comune o in chiesa a sancire un’unione, è lo stare insieme. Il problema è quando si manifesta la piccola intimità, quando lei ti dice “la porta, cosa apri la porta, tienila chiusa”... è lì che devi cominciare a sentire l’odore del fallimento... lei mi diceva “fatti la doccia”... ma fattela tu!».
Lo sfogo è un crescendo. «Ho capito, ma aveva ragione sua moglie a dirle di farsi la doccia, se poi dovevate dormire insieme», lo riprende “Bianchina”. «Io profumo di camoscio, quindi non mi servono due docce al giorno, ma dove siamo!», protesta lo scrittore. Niente da fare, la cittadina Berlinguer gli fa notare che “magari a lei (la moglie, ndr) quel profumo di camoscio non piaceva molto” e il suo interlocutore regala un’altra perla: «Allora si prendeva la cannella numero 5 (intende il profumo Chanel n.5, ndr) e si profumava con quella». «Guardi che quando si mette il profumo sopra lo sporco si puzza di più eh». «Eh lo so, l’ho provato, infatti non metto più profumi. Il camoscio sa di mandorle, è da annusare, non da vedere. A novembre i camosci fanno l'amore e sanno di mandorle».