Gabriele Paolini è il super vincitore de L’Eredità. Il 29enne, dal 17 marzo a oggi ha accumulato un montepremi di 300 mila euro, collezionando 13 Ghigliottine mentre continua a ripresentarsi di sera in sera su Rai1. Originario di Mulazzo, duemila abitanti in provincia di Massa Carrara, il giovane lavora all’ufficio studi e riforme a Roma, al Consiglio di Presidenza della Giustizia tributaria. Si tratta – ha spiegato a Tv Sorrisi e Canzoni – "dell’organo di autogoverno dei magistrati tributari, quelli che si occupano delle tasse".
Poi la partecipazione alla trasmissione: "Lo guardavo da quando facevo le scuole elementari poi, quando sono rientrato in Italia dal dottorato, continuavo a guardarlo a casa con i miei genitori e cercavamo di indovinare la Ghigliottina. Sullo schermo mandavano sempre il messaggio per le candidature e Marco Liorni diceva: ‘Candidatevi’. Io temporeggiavo, ero appena tornato dell’estero, mi dicevo: ‘Cosa faccio ora?’, c’era in ballo anche il trasferimento a Roma”. Alla fine la decisione è arrivata, per fortuna. Un debutto televisivo, anche se c’è chi dice che ha una faccia conosciuta.
"Anche Liorni me lo diceva. Assomiglierò a qualcuno. Alcuni dicono all’attore Paul Mescal", ha rivelato. In realtà la sua è una famiglia normalissima. Non a caso “la vincita mi dà un po’ più di tranquillità, non vengo da un ambiente ricchissimo, mi hanno educato al sacrificio, cerco di essere abbastanza equilibrato, non mi tiro giù e non mi esalto. Ma è una buona base per costruire qualcosa anche a livello di carriera".