E alla fine arriva il vaffa. Nemmeno troppo difficile da pronosticare, quando al dibattito partecipa un tipo fumantino come Dino Giarrusso. A L’Aria che tira, su La7, David Parenzo e i suoi ospiti discutono della parziale retromarcia di Donald Trump sui dazi, congelati per tre mesi tranne che per la Cina, a cui invece sono stati pure aumentati al 145% e con effetto immediato.
L’ex inviato delle Iene nonché ex esponente del Movimento 5 Stelle accusa il presidente americano di aggiotaggio. «È un passo avanti, questo è peggio dell’insider trading perché la decide lui la notizia», attacca parlando di «una anomalia incredibile. Dopo di che stiamo parlando del Presidente degli Stati Uniti, l’uomo politicamente più potente del mondo che dice che sono tutti in fila a baciargli il c***o. Ha un peso politico, crea un cattivo esempio e aumenta lo smarrimento». In collegamento c’è l’economista Giulio Sapelli, che fortunatamente riporta tutta la discussione su un piano un po’ più complesso e articolato: «Siamo davanti a una lotta per il potere internazionale. La novità è che i cinesi minacciano di fare vendite di massa dei titoli di Stato Usa. Questa è la partita in gioco. Gli Stati Uniti - prosegue -, grazie al potere militare, dominano il mondo. La mossa cinese mira a mettere in discussione il ruolo degli Usa. Dietro la questione dei dazi c’è il potere mondiale».
L'aria che tira, rissa sui dazi: "Siamo a Scherzi a parte?", caos da Parenzo
Sui dazi rischiano di darsele, economicamente parlando, le superpotenze mondiali, con Unione europea e Cina pronte a rib...«Ma siamo alla vigilia di un altro ipotetico conflitto mondiale?», chiede Parenzo. «Di guerre ce ne sono già due - replica Sapelli -: l’aggressione russa all’Ucraina e l’aggressione del terrorismo palestinese a Israele, una guerra di aggressione del nazionalismo palestinese genocidiario voluto dall’Iran». Giarrusso si agita: «No, non si possono dire queste cose. Non accetto questa lettura, la guerra la sta facendo Netanyahu uccidendo i civili palestinesi. Senza contraddittorio non si può dire». A Sapelli, inquadrato, scappa un eloquente gesto della mano con labiale inequivocabile: è un “vaffa” all’indirizzo di Giarrusso e di Corradino Mineo.
Per fortuna di Parenzo accorre, provvidenziale, uno stop tecnico. «C’è molta agitazione anche in studio. C’è il commissario... non del popolo ma... Inquadratelo un attimo - dice riferendosi a un assistente -. Guardate come fa con la mano, come fai con la mano? Vai via? No... Pubblicità, c’è Adriana Bellini». Spazio al TgLa7, questa volta senza improperi.