GialappaShow, il reality dei morti è un capolavoro

di Alessandra Menzanivenerdì 11 aprile 2025
GialappaShow, il reality dei morti è un capolavoro
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Una gag rischiosissima, che poteva risultare offensiva, invece ha vinto. Coraggiosa e divertente, ha dimostrato (oggi, purtroppo, non capita spesso) che l’audacia e la scorrettezza premiano. Su Tv8 la trasmissione GialappaShow, di Giorgio Gherarducci e Marco Santin, colpisce nel segno, con un siparietto comico corale in cui si rompe un gigantesco tabù: ridere dei defunti. La gag prende in giro il Grande Fratello Vip e quello Nip (dei non famosi): qui, nella casa più spiata d’Italia, a bivaccare sul divano e nel confessionale, ci sono alcune celebrità passate a miglior vita, o meglio le loro parodie. E infatti la (finta) trasmissione si chiama Grande Fratello Rip, che sta per «riposa in pace». Già questo fa ridere. «A tutti voi sarà capitato», esordisce la clip, con tono serio, «di guardare il cielo e chiedervi: Gigi Sabani cosa fa? Andreotti, lassù, è felice? Ecco a voi il primo reality show in diretta dall’Aldilà!». Si aprono dunque le porte del Grande Fratello Rip. Il primo ad apparire è Luca Giurato, imitato dal favoloso comico Ubaldo Pantani: «Buongiollo a tutti, sono Luca Giurato e sono tornato». Ricordando il simpatico presentatore morto pochi mesi fa ci rattristiamo un po’ ma poi pensiamo che avrebbe gradito questo omaggio, fatto con amore ed evidente affetto. Luca Giurato colloquia con John Lennon, niente meno, che lava i piatti e apparecchia la tavola. Vicino a lui un misterioso personaggio, la cui identità si scoprirà alla fine.

«Questa settimana, nell’Aldilà, botta de vita», dice Giurato, «abbiamo festeggiato un grandissimo, Eduardo De Filippo» che, riscaldato dal mitico scialle sulle spalle, ricorda in napoletano il suo funerale di 40 anni prima. Vicino a lui una figura riconoscibilissima: Luciano Pavarotti. «Al mio funerale c’era Bono Vox e Jovanotti», dice il grande tenore. E Giurato: «Al mio ce stava Gegia, tiè», esulta con gesto dell’ombrello. A un certo punto, mentre Eduardo rovista tranquillamente nel frigorifero in cerca di qualcosa da sgranocchiare, spunta un altro defunto clamoroso: il Tenente Colombo. «Dov’è il morto?», chiede il mitico detective. Ovviamente c’è l’imbarazzo della scelta, sussurrano i Gialappi dalla regia. Il confessionale è piazzato lì apposta per confessarsi. E Pavarotti ne approfitta per levarsi un sassolino dalle scarpe, anche perché essendo morto può permettersi di dire qualsiasi cosa: «I tre tenorini del Volo...sono delle pippe!» urla con lo stesso tono liberatorio con cui Fantozzi definiva la Corazzata Potëmkin «una cagata pazzesca». I concorrenti non sono finiti. Arriva l’impensabile, un fastidiosissmo Sbirulino, il personaggio televisivo pagliaccesco inventato dalla grande Sandra Mondaini. Salta, gracchia, fa una gran confusione.

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Il tizio misterioso già menzionato è sempre lì, che guarda in silenzio, con aria torva. Pavarotti, convinto di vincere (infatti canta Vincerò) riceve strani biglietti anonimi. «Cos’è sto pizzino pavido e meschino?», domanda agli altri compagni di reality. «Secondo me è stato l’incontinente Colombo», azzarda Giurato, infilando uno dei suoi indimenticabili lapsus. Trenini, musica, atmosfera di festa. Tutto è rovinato dal cupo finale. Eduardo De Filippo, nel confessionale, spiega: «Con i miei compagni della casa mi trovo bene, sembra che io veramente sia passato a miglior vita. Solo con uno di loro non ho legato». È il personaggio misterioso: Totò Riina. Giunto fino a qui, il pubblico è sfinito dalle risate, ma non è finita. Il Grande Fratello Rip si conclude con la fatidica domanda: «Chi vuoi mandare nella casa?». La scelta è tra due celeberrimi personaggi storici: Gandhi e la Regina Elisabetta. «Di lei si diceva: salutava sempre?». Apotesi. Applausi. Sipario.