Di Martedì, Cacciari spiana l'Europa: "Uniti solo sulla guerra!"

di Roberto Tortoramercoledì 9 aprile 2025
Di Martedì, Cacciari spiana l'Europa: "Uniti solo sulla guerra!"
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I primi effetti dell’entrata in vigore dei dazi imposti dagli Stati Uniti di Trump ai principali partners commerciali nel mondo sono stati quelli di un verticale crollo e scompenso nelle borse e la preoccupazione che l’Europa possa andare in crisi è palpabile. Se ne parla a “Dimartedì”, talk di approfondimento di La7 in cui Giovanni Floris interroga i suoi ospiti su questo ed altri temi. In collegamento, c’è il filosofo ed ex-sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, che non vede di buon occhio il piano di riarmo e le scelte di un’Europa sempre più scollata. Floris chiede: “Le guerre dei dazi sono spesso finite in guerre vere e proprie, l'Italia in questo contesto come si muove? Sembra che sia destra che sinistra siano divisi su questi temi in maniera trasversale”.

Cacciari, più che all’Italia, pensa all’Europa intera e non ha una visione ottimistica: “Sui dazi la situazione è molto diversificata, con l'Europa credo che margini di trattativa esistano. Se l'Europa si muoverà unita meglio, sennò ogni Paese lo farà per conto suo, del resto fanno così su tutto tranne che sulla guerra, sul continuare la guerra sono tutti uniti. Lo sa il ministro degli esteri dell'Unione europea che è un estone. Ma le pare possibile affidare un dicastero di questo genere ad un rappresentante di un Paese che, del tutto legittimamente e logicamente per la storia che ha avuto, ha come suo nemico storico ed epocale la Russia? Cioè, sarebbe stato come se l'Italia avesse preso, in piena guerra fredda, come ministro degli Esteri Cossutta (esponente storico del Partito Comunista, ndr), ma siamo matti, siamo pazzi?”.

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Cacciari, poi, spiega meglio questa Europa così divisa: “Non è convinta del modello liberale. Purtroppo, per ragioni puramente militari, abbiamo immesso all’interno dell’Ue nazionalisti e sovranisti di ogni tipo, in completa contraddizione con l’idea stessa dell’Unione europea. Ora, o riusciamo a riformare le nostre democrazie a partire da un’analisi realistica della situazione o l’Occidente costruisce davvero un nuovo diritto internazionale e rafforza tutti gli organismi internazionali invece di affossarli via via a partire dalle Nazioni Unite, oppure la sua decadenza è assolutamente segnata. Ma non sarà una decadenza pacifica, perché nessuna grande potenza finisce così, suicidandosi. È successo solo con l’Unione Sovietica, che si è effettivamente suicidata. Ma è un esempio unico nella storia, è difficile che si ripeta”.

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