Di Martedì, Paolo sbertuccia Schlein: "Non arrivo proprio"

di Roberto Tortoramercoledì 9 aprile 2025
Di Martedì, Paolo sbertuccia Schlein: "Non arrivo proprio"
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Come ogni martedì, il duo comico ligure composto da Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu annuncia i temi della puntata di “Dimartedì”, talk di approfondimento politico di La7, attraverso i soliti siparietti in cui i principali protagonisti della scena italiana vengono presi in giro. Questa volta tocca al segretario del Partito Democratico, Elly Schlein, presa di mira dai due istrioni. La sua caricatura esordisce così: “È ora delle decisioni irrevocabili!”.

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L’intervistatore Bizzarri obietta: “Ma su, non è neanche sua questa, ma di cosa parla dell'Europa?”. La Schlein-Kessisoglu smentisce: “No, no, ho una posizione chiara sul ‘mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente?’… e poi ho deciso, infatti a Conte gli ho tirato il pacco!”. Bizzarri chiede sorpreso: “Ecco, ma perché ha scelto di non andare da Conte in piazza?”.

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Il riferimento, ovvio, è alla manifestazione del Movimento 5 Stelle contro il riarmo europeo di sabato scorso. La finta Schlein spiega: “Molto semplice, ho pensato ad un upgrade del mio motto, da ‘non mi hanno visto arrivare’ a ‘non arrivo proprio’, funziona meglio!”. Bizzarri ancora non capisce: “Perché però tutto questo?”. Ancora il finto segretario PD: "Per queste collaborazioni bisogna trovare il tempo e sabato non era il momento giusto”. Il dubbio della spalla comica è legittimo: “Quale sarebbe il momento giusto Schlein?”. La risposta è semplice: “Il momento giusto è una manifestazione sulla pace infrasettimanale, ma andare in piazza nei weekend mi rompo i maroni, con tutto quello che devo fare in settimana!”. Bizzarri, ovviamente, obietta: “Ma in settimana la gente lavora, cosa deve fare lei in settimana?”. La chiusa della finta Schlein è da ridere: “Organizzare degli impegni per non andare alle manifestazioni degli altri nei weekend, non è mica una roba facile sa!”. Di sicuro, nella realtà, la mossa di Schlein più che ridere avrà fatto infuriare Giuseppe Conte e un’unione d’intenti tra i due sembra sempre più improbabile.

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