Oggi è il “D-Day”, inteso come Donald-Day. Il presidente degli Stati Uniti, infatti, alle 22 ora italiana, le 16 negli Usa, annuncerà i dazi contro i partner commerciali europei e non solo, che scatteranno immediatamente, già dal 3 aprile. Il presidente americano lo ha definito il "Liberation Day", le tariffe graveranno anche su Paesi alleati come Unione europea, Canada e Messico. Se ne discute a “È Sempre Cartabianca”, programma di approfondimento politico e sociale condotto da Bianca Berlinguer, in onda ogni martedì in prima serata su Rete 4. Tra gli ospiti c’è anche Rita Dalla Chiesa, figlia del generale Carlo Alberto, ucciso dalla mafia, e parlamentare di Forza Italia.
La Dalla Chiesa si dice molto preoccupata da questa linea politica trumpiana così aggressiva e, per lanciare un messaggio di cooperazione, si rifà al celebre discorso di Silvio Berlusconi, il 1 Marzo 2006, tenuto da premier al Congresso degli Stati Uniti, in cui rivendicò con forza l’alleanza atlantica. Così la Dalla Chiesa: “Lui disse una cosa semplice, anche banale se vuoi, ma che in questo momento per noi è importantissima. Lui disse che non può esistere Europa senza l'America e non può esistere l'America senza Europa. Sono due potenze che in qualche modo devono tornare a convivere in modo pacifico”.
Rita Dalla Chiesa fa impazzire la sinistra: "Ci ho vissuto insieme, io so chi sono"
Rita Dalla Chiesa, figlia del grande generale Carlo Alberto, ucciso dalla mafia, e deputata di Forza Italia è os...Berlusconi, nello specifico, dichiarò: “Un'Europa slegata dagli Stati Uniti comprometterebbe la sicurezza del mondo intero. L'occidente è uno solo, non ci possono essere due occidenti: l'Europa ha bisogno dell'America e l'America ha bisogno dell'Europa. Questo è vero sul piano economico, sul piano militare. E sul piano militare è fondamentale sostenere e rinvigorire l'alleanza atlantica, che per più di mezzo secolo ci ha garantito la pace nella libertà”. Dalla Casa Bianca, intanto, filtrano indiscrezioni secondo cui, tra le misure, ci sarà anche un dazio fisso del 20% su tutte le importazioni, il che genererebbe oltre 6mila miliardi di dollari di entrate sì, ma farebbe anche schizzare il tasso di disoccupazione al 7,3% e verrebbero persi circa 5 milioni di posti di lavoro entro il 2027.