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Massimo Gramellini rosica da Floris: "Su Trump non hanno detto niente, niente"

Alberto Busacca
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Accidenti, pare proprio che la notte degli Oscar a tanti spettatori non sia piaciuta. Almeno qui in Italia. Il punto non sono tanto le polemiche sui film e sui vincitori delle statuette, che quelle ci sono sempre, il problema è proprio il copione generale della serata. Che non ha previsto, pensa un po’ che scandalo, nessun attacco al presidente Donald Trump. Tra i più delusi sembra esserci Massimo Gramellini, firma del Corriere della Sera e volto di La7, che nella sua rubrica sul quotidiano di via Solferino è andato all’attacco: «La notte degli Oscar ha ignorato Trump. Potrebbe sembrare un segnale di eleganza, se non fosse più onesto interpretarlo per quello che è: un atto di sudditanza».

Poi la spiegazione: «A torto o a ragione, il mondo dello spettacolo si è sempre atteggiato a cittadella della resistenza: cineasti, scrittori e cantanti hanno fatto apertamente campagna contro l’orco dal ciuffo arancione». Invece, questa volta, «zitti e mosca, o zitti come a Mosca». Come mai? «La prima risposta possibile è: disillusione e smarrimento. Hollywood era così persuasa di contare molto che il trionfo di Trump l’ha convinta all’opposto di non contare più niente. Ma forse il silenzio degli Oscar è dovuto anche alla paura. Trump sa essere vendicativo con chi gli si oppone. Gli imprenditori si erano già allineati. Adesso tocca agli attori».

Insomma, gli artisti non hanno attaccato Donald perché erano spaventati e temevano ritorsioni. Un po’ un processo alle intenzioni, in realtà. Il punto centrale, però, è un altro...
La domanda da farsi è: perché a qualcuno sembra strano che durante la più importante serata dedicata al cinema nessuno abbia attaccato Trump? Semplice: perché i progressisti considerano il mondo dello spettacolo “cosa loro”. Per tanto tempo attori e registi hanno usato la loro popolarità per spingere i candidati democratici. Purtroppo, però, il giochino non funziona più. Tutti i divi schierati con Kamala Harris non solo non hanno impedito la vittoria del tycoon, ma forse la hanno addirittura favorita. Effetto boomerang. È possibile quindi che questa volta le star di Hollywood abbiano preferito tacere per evitare di fare ulteriori danni (è molto probabile, tra l’altro, che l’appoggio di vip e vippini sia controproducente anche in Italia, ma chissà quando se ne renderanno conto...). C’è infine un’altra possibilità. Opposta alla teoria Gramellini. Mettiamola così: Hollywood è sempre stata vendicativa con chi non si adegua al suo conformismo ideologico. Forse, dopo la vittoria di Trump, alcuni divi non si sono più sentiti obbligati a dire la solita frasetta contro la destra cattiva...
ma anche questo, naturalmente, è solo un processo alle intenzioni...

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