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Marco Rizzo cita il generale Vannacci: l'ultima frase con cui spiana sinistra e ambientalisti

Claudio Brigliadori
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Immaginate qualche progressista prendersela con eco-attivisti, gretine e gretini vari? Impossibile. Ma in fondo, Marco Rizzo progressista non è, anzi: è un comunista duro e puro, uno degli ultimi e orgogliosi. E si prende qualche clamorosa libertà nelle sue non frequentissime scorribande sul piccolo schermo.

Ospite di Andrea Pancani a Coffee Break, il contenitore di mezza mattina di La7, l’ex braccio destro di Fausto Bertinotti in Rifondazione comunista (prima della solita scissione, guarda che strano) che oggi sembra andare più d’accordo con il generale Roberto Vannacci che con la segretaria del Pd Elly Schlein parla di decreto sicurezza e proteste ecologiste in termini quasi eretici. Le manifestazioni dei giovani ambientalisti stile Ultima Generazione o Extinction Rebellion, tra blocchi stradali e piazzate, sono “da ridere”. Parola del leader di Democrazia Sovrana Popolare. Quando un attivista chiede l’intervento di Mattarella, chiamato a non firmare i decreti, Rizzo scrolla le spalle: «Il problema spesso è che le proteste sono molto artate. Queste proteste ambientali fanno ridere».

 

Quindi l’affondo: «Questi ambientalisti sono di fatto pagati dalle multinazionali del green, quindi c’è un po’ un mondo al contrario», conclude citando guarda caso proprio il generale ed europarlamentare leghista. «Non possiamo pensare a un mondo che va verso la repressione - prosegue -. Il problema è che la repressione va anche verso l’informazione libera». Quando la riflessione si allarga al mondo, poi, Rizzo può sfoderare il suo atavico odio per l’Amerika: «Israele non può fare nulla che non vogliano gli Stati Uniti. Tutte quelle manfrine... E se la Russia avesse fatto la metà della metà della metà di quello che ha fatto Israele a Gaza apriti cielo. Ci sono due pesi e due misure». E te pareva.

 

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