Fabio Fazio come Gualtieri: "Qualcosa di imperdonabile", l'accusa a Tony Effe
Se ne è andata anche l'ultima puntata dell'anno di Che tempo che fa, il programma di Fabio Fazio su Nove. Tra gli ospiti d'onore, domenica 22 dicembre, ecco Richard Gere, al quale misteriosamente non è stata fatta neppure una domanda sull'assoluzione di Matteo Salvini nel processo Open Arms. Chissà come mai!
Tant'è, nel corso della puntata si è parlato anche di Tony Effe. O meglio, si è parlato della curiosa e grottesca vicenda del concertone di Capodanno a cui era stato invitato e dunque allontanato dal sindaco Pd di Roma, Roberto Gualtieri, il quale poi si è ritrovato solo soletto in vista del concertone, scaricato da tutti gli altri artisti che puntavano il dito contro la censura.
Poteva dunque mancare un parere di Fabio Fazio sul caso Tony Effe? Ovviamente no. E il conduttore, di fatto, ha preso le posizioni del sindaco Gualtieri, puntando il dito contro il trapper per il contenuto volgare, violento e misogino dei suoi testi. “Per un artista, sprecare questa potentissima arma comunicativa è imperdonabile, soprattutto quando si tratta di testi che trasmettono violenza o disprezzo, in particolare nei confronti delle donne", ha filosofeggiato Fazio.
Insomma, di fatto il conduttore di Che tempo che fa si schiera per la censura, accreditando la musica e le sue parole di una sorta di missione, alzando il metaforico ditino per stabilire quali limite un artista della rispettare. Già, per mutuare il celebre adagio di Nanni Moretti, "le parole sono importanti...".
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Il caso ha riportato al centro la discussione sul ruolo della musica come strumento di comunicazione e sui limiti che gli artisti devono rispettare. Le parole di Fazio hanno ribadito il peso delle responsabilità che chi crea musica deve assumersi, ricordando che il linguaggio non è mai neutrale, soprattutto quando raggiunge un vasto pubblico.
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