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Johnny Depp e Amber Heard, il processo in tv fa il botto: ecco le cifre

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Klaus Davi
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Vi proponiamo Tele...Raccomando, la rubrica di Klaus Davi dedicata al piccolo schermo

CHI SALE (“Dall’amore al processo”/Italia 1)
Un tempo si chiamavano segnali deboli. Piccole indicazioni dei mutamenti sociali che però sono suggerimenti su come sta evolvendo la società. Succede che se i “segnali” vanno in direzione della cultura dominante, allora i giornaloni ne parlano come di rivolgimenti sociali epocali. Se però l’indicatore va un pizzico controcorrente, ecco che cala il silenzio generale. Domenica sera Italia 1 ha proposto un documentario americano sul caso giudiziario che ha visto contrapposte le star hollywoodiane Johnny Depp e Amber Heard e che 2 anni fa incollò milioni di persone davanti ai teleschermi.

Collocarlo in seconda serata era un rischio. Invece la sorpresa si materializza coi dati: 350mila spettatori con l’11.6% di share e picchi del 15% registrati in particolare in passaggi chiave del doc in cui da una parte lei elencava le violenze subite, dall’altra lui ammetteva le dipendenze da alcol e oppiacei. Molto forte la componente femminile, attenta a una versione “no woke” della faida. Non leggerete interpretazioni né sociologi che sviscereranno i dati sul patriarcato. Tutto passerà in sordina. Ma invece, visto che Italia 1, anche grazie all’ottimo traino de Le Iene, interagisce con un pubblico giovane e meno colonizzato da certe ideologie, la storia “Depp vs Heard” fa sospettare che un certo conformismo stia mostrando la corda.

 

 

 

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