Casa a Prima Vista, i giorni bui di Nadia Mayer: "Polmonite da Legionella, ho avuto molta paura"
"La polmonite da Legionella mi ha molto spaventata": Nadia Mayer, agente immobiliare dell'edizione romana di Casa a Prima Vista su RealTime, lo ha rivelato al Corriere della Sera, spiegando di essere stata "ricoverata all'Aurelia Hospital di Roma, perché abito in zona, mi hanno accudita molto bene e non certo perché sono un personaggio noto: non mi avevano neppure riconosciuta! In quei giorni ho capito quanto la vita sia un dono, ogni giorno". Una malattia improvvisa e pesante. "Mi dico sempre, quando mi alzo dal letto, che sono fortunata - ha continuato -. Dopo una brutta malattia, quello che davamo per scontato ha una valenza completamente diversa. Ho avuto paura, soprattutto perché ho perso un fratellino per meningite, mentre mia madre era incinta di me, e questo mi ha molto segnata".
Parlando della sua famiglia, l'agente ha detto di avere cinque figli: "Tre femmine e due maschi: Marialuce, Mariachiara, Anastasia, Andrea a Luca, tutti tra i 23 e i 35 anni. Sono una mamma 'chioccia' ma cerco di lasciarli liberi. Non nasciamo perfette come madri, cresciamo con loro: a volte si litiga, ci sono momenti in cui non mi parlo con qualcuno di loro ma il dialogo è il punto fermo, niente musi. Dico sempre che le femmine il cuore te lo conquistano, i maschi te lo rubano, ti fregano. Sono più dura con i maschi, mi hanno fatta impazzire".
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La Mayer, infine, ha rivelato di non aver vissuto sempre un'infanzia serena: "Mio padre era un uomo difficile, un despota. Un rapporto complicato che ha segnato la mia vita, soprattutto nelle relazioni con gli uomini. Lui era violento anche con mamma e ricordo che le dissi: 'Non seguirò il tuo esempio'. All'epoca c'era ancora il concetto che la donna dovesse subire; io, invece, ho sempre insegnato alle mie figlie l'indipendenza: come ti alza la voce, prendi le cose e vai. Lui mi faceva sentire sempre inadeguata. Quattro anni di collegio, mamma che lavorava e non veniva a prendermi... Ci sono state sofferenze".
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