Cerca
Cerca
+

È sempre Cartabianca, Al Bano spiana la sinistra: "Sapete perché mi piace Trump?"

Roberto Tortora
  • a
  • a
  • a

Ora che Trump ha vinto le elezioni negli Stati Uniti, ci si interroga su come potrà svolgere il suo secondo mandato e se potrà davvero essere ago della bilancia degli equilibri di un mondo sull’orlo di una crisi irreversibile. Se ne discute a È Sempre Cartabianca, programma di attualità e approfondimento politico di Rete4, condotto da Bianca Berlinguer. Tra gli ospiti, al di fuori del contesto politico, c’è anche il cantante Al Bano, amatissimo anche in Russia ed “amico” di Vladimir Putin, per averlo incontrato in più occasioni ed essersi esibito a Mosca. Il cantante di Cellino San Marco dimostra ammirazione anche per Donald Trump e, quando Bianca Berlinguer gli chiede: “Ho letto che sei felicissimo della vittoria di Donald Trump, come mai ti piace Trump?”

Al Bano lo dice a chiare lettere: "Mi piace Trump perché mi sembra sia l’unico presidente americano che non ha fatto una guerra e ha evitato quelle che ci sarebbero potute essere. Oggi si trovano sempre soldi per le bombe ma non per sfamare chi non ha nulla".

 

 

E quando la Berlinguer gli chiede: “Non ti preoccupano però anche manifestazioni violente come quella di Capitol Hill, che Trump non ha affatto scoraggiato?” Al Bano risponde così: “Chi è senza peccato, scagli la prima pietra. Non è nulla in confronto di ciò che ci dà con l’altra mano”.
Quanto alla minaccia russa di usare il nucleare se l’Ucraina utilizzerà missili USA sul proprio territorio, Al Bano spera che sia solo voglia di alimentare la paura: “Mi auguro che sia soltanto la voglia di spaventare o di mettere in allarme chi vuole fare passi sbagliati. Stan giocando con l'umanità, che è la cosa più grave, quindi Trump è una garanzia perché dice che non ci sarà una guerra quando ci sarà lui. Già in quattro anni di potere non ha fatto una guerra". In un’intervista recente al Fatto Quotidiano, poi, Al Bano aveva ribadito e amplificato il suo pensiero sulla Russia e sul Donbass, dove vorrebbe un giorno poter tenere un concerto in nome della pace, anche se specifica: “Mi piacerebbe, lo dico per davvero. È sempre stato russo, diciamocelo. E l’Ucraina è un lascito di Mosca, una regalìa. La storia non bara, la verità è questa”.

 

 

Dai blog