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Dritto e Rovescio, rissa Gualmini-Bignami: "Se sfili con le svastiche...", "Ma ti rendi conto di quel che dici?"

Claudio Brigliadori
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Tengo la camisa negra, cantava il cantante colombiano Juanes 20 anni fa esatti. Fortuna sua, il cantante e chitarrista molto stimato in Sudamerica non ha mai incrociato né Elly Schlein, né il Pd né collettivi studenteschi e centri sociali, perché una bel marchio d’infamia di questi tempi non gliel’avrebbe tolto nessuno: “Fascista!”.

«Ho la camicia nera, perché la mia anima è nera, ho perso la calma a causa tua», recitava il ritornello. E qualcuno la calma (e la testa) la sta perdendo davvero, a sinistra. Di camice nere, non a caso, si parla anche a Dritto e rovescio, su Rete 4, con Paolo Del Debbio che ospita l'eurodeputata dem Elisabetta Gualmini.

La prof parla proprio delle violenze di piazza di sabato scorso a Bologna, prendendosela solo con Casapound: «La manifestazione? Potevano valutare di spostarla rispetto alla stazione di Bologna e qui l’offesa non è né alla sinistra né alla destra, ma quando tu sfili con le svastiche di fianco al luogo dove c’è stata la strage più incredibile del Dopoguerra, con 85 morti e 200 feriti, una strage di matrice neofascista, vuol dire che non hai capito niente. Spostare quella manifestazione era doveroso, perché non è stata spostata?». «Il governo ci ha mandato 300 camice nere», aveva tuonato il sindaco Pd Lepore.

 

 

 

Da Del Debbio c’è anche Galeazzo Bignami, esponente di Fratelli d’Italia, che protesta con Gualmini: «Cosa c’entra il governo? Non si può dire che il governo ha mandato 300 camicie nere, ma ti rendi conto della gravità di questa frase? Ma chiedessero al sindaco, chiedessero al Prefetto. Così alimenti l’odio e la violenza verso Giorgia Meloni da parte di chi decide chi menare o non menare, chi aggredire o non aggredire perché son loro a decidere chi è pericoloso».

 

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