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Bignami inchioda la Gualmini in tv, è lite: "Camice nere? Ma ti rendi conto della gravità di questa frase?"

Roberto Tortora
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Gli scontri di Bologna non hanno ancora esaurito la scia di polemiche che hanno portato dietro con sé, ormai da una settimana. L’aver consentito a CasaPound e ai manifestanti di estrema destra di sfilare nei pressi della stazione di Bologna, lì dove ci fu la strage di matrice nera nel 1980, ha rappresentato uno scivolone nei confronti della città, con il sindaco ed il Prefetto incapaci di gestire una giornata di piena confusione.

Di questo si discute anche a Dritto e Rovescio, il programma di approfondimento politico di Rete4, condotto da Paolo Del Debbio. Ad intervenire per prima è Elisabetta Gualmini, europarlamentare, membro dell'Alleanza Progressista di Socialisti e Democratici e professoressa ordinaria di Scienze Politiche presso l'Università di Bologna, scioccata da quanto avvenuto: “La manifestazione? Potevano valutare di spostarla rispetto alla stazione di Bologna e qui l'offesa non è né alla sinistra né alla destra, ma quando tu sfili con le svastiche di fianco al luogo dove c'è stata la strage più incredibile del dopoguerra, con 85 morti e 200 feriti, una strage di matrice neofascista, vuol dire che non hai capito niente, vuoi dare una sberla in faccia a tutti i cittadini bolognesi, che siano di destra o di sinistra. Spostare quella manifestazione era doveroso, perché non è stata spostata?”.

 



Non ci sta ed interviene subito per stroncarla il vice-ministro alle Infrastrutture e Trasporti, Galeazzo Bignami, con queste parole: “Cosa c'entra il governo? Non si può dire che il governo ha mandato 300 camicie nere, ma ti rendi conto della gravità di questa frase? Ma chiedessero al sindaco, chiedessero al Prefetto. Ma non si può dire che il governo manda 300 camicie nere, perché poi alimenti l'odio e la violenza verso Giorgia Meloni da parte di chi decide chi menare o non menare, chi aggredire o non aggredire perché son loro a decidere chi è pericoloso”.

 

 

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