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È sempre Cartabianca, il delirio di Fratoianni: "Per la destra le inchieste sono un punto di forza"

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Siamo alle solite. La sinistra perde ancora una volta una tornata elettorale e dà la colpa ai cittadini che non hanno votato come invece avrebbero voluto loro o le toghe. In Liguria si è tornati alle urne dopo che l'ex presidente Giovanni Toti è stato travolto da un'inchiesta giudiziaria che lo ha prima costretto alle dimissioni e poi al patteggiamento. L'ex campo largo, capitanato dal giustizialista Andrea Orlando, ha puntato tutta la campagna elettorale sul caso Toti e sulla malattia del suo avversario Marco Bucci. Ma gli elettorali hanno scelto di nuovo il buon governo a guida centrodestra. E ora le opposizioni devono raccogliere i cocci di un'ennesima disfatta politica.

Ma, invece d interrogarsi sui motivi che possono spiegare questa nuova debacle elettorale, a sinistra è partita la corsa a chi mostra più vittimismo. Nicola Fratoianni, per esempio, si lamenta del fatto che quando le inchieste giudiziarie toccano qualcuno di sinistra si rischia addirittura la carriera. "A destra puoi fare la qualsiasi ma sul piano elettorale non rileva - ha spiegato il leader di Sinistra italiana a È sempre Cartabianca, il talk show do Rete 4 condotto da Bianca Berlinguer -. Le inchieste per loro diventano un elemento di forza. A sinistra invece se ti metti un calzino sbagliato rischi la carriera".

 

 

Claudio Borghi, però, ha un altro punto di vista. "Per le elezioni in Liguria hanno provato di tutto: l'assalto mediatico, giudiziario, 'reportico' ma è stato respinto - ha ricordato il senatore della Lega -. La gente non è stupida e si è resa conto che a volte c'è uno strabismo da parte della giustizia".

 

 

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