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Report, in onda a urne aperte? Rischiano grosso: rumors sulla mossa dell'Agcom

 Sigfrido Ranucci

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Report, la trasmissione di Sigfrido Ranucci su Rai 3, è a rischio Agcom dopo la puntata andata in onda domenica 27 ottobre. Il motivo? La maggior parte dei servizi ha messo nel mirino il centrodestra mentre erano in corso le Regionali in Liguria, dove si è votato sia domenica 27 che lunedì 28 ottobre per il rinnovo del Consiglio regionale. Oltre agli ascolti record, probabilmente dovuti alle anticipazioni fornite da Ranucci nei giorni precedenti alla messa in onda, il programma ha raccolto anche tante polemiche, legate soprattutto all’opportunità di trasmettere un’inchiesta sulle tangenti liguri a urne aperte.

"Calunniose suggestioni, notizie già note che chissà perché meritavano di essere trasmesse, montate ad arte tra il primo e il secondo giorno di voto in Liguria - aveva scritto su X l'ex governatore ligure Giovanni Toti -. Un racconto fatto di indagati già colpevoli, di mafiosi solo perché siciliani, di maleducazione spacciata per giornalismo, di furore politico elevato a deontologia". Prima della messa in onda di domenica, il centrodestra aveva rivolto diversi appelli alla Rai e al programma per non trasmettere i servizi in questione. Viale Mazzini, però, aveva scelto di non intervenire.

 

 

 

Non è escluso, però, che a intervenire nei prossimi giorni sia l’Autorità per le comunicazioni (Agcom). In ogni caso, è bene precisare - come ricorda il Corriere della Sera - che per legge il silenzio elettorale è prescritto solo per i candidati e i partiti e su esso vigila il prefetto. Per quanto riguarda i giornalisti, invece, dal momento che si tratta di elezioni regionali e non nazionali, non scatta la legge sulla par condicio. L'Agcom, però, potrebbe comunque esaminare un tema di opportunità, forse richiamando la Rai oppure sollevando il tema del buco normativo.

 

 

 

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