Maurizio Gasparri e lo smartphone, caos a La7: "Siamo a scuola! So fare due cose insieme..."
Il dossieraggio colpisce (e agita) la politica anche in tv. A L’aria che tira, su La7, è spargimento di veleni e di sospetti tra Angela Azzaro e Maurizio Gasparri. La prima, giornalista del Quotidiano del Sud, è in collegamento con David Parenzo per commentare la vicenda, sconcertante, degli spioni capaci di colpire a 360 gradi. «Io volevo fare delle considerazioni anche approfittando della presenza di Gasparri, che magari mi ascolta invece di guardare il cellulare...». Pronti via, subito una bordata. la regia inquadra il senatore di Forza Italia, che sentite le parole della interlocutrice alza all’improvviso la testea e sbotta: «Io ascolto sempre, guardi, non si preoccupi! Non cominci con la lezioncina, si possono fare varie cose contemporaneamente». «È multitasking», prova a glissare Parenzo, una volta avvertito il pericolo serio che la trasmissione deflagri subito nel giro di pochi secondi.
«È comunque un segno di scortesia se uno sta al cellulare...», prosegue la Azzaro. Gasparri, che è solito consultare smartphone e tablet anche in studio durante le sue ospitate, anche per ribattere in tempo reale alle accuse degli avversari, risponde secco: «Siamo a scuola».
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Dopo le schermaglie, si entra nel vivo della discussione. «Pazzali (uno dei nomi finiti nell'inchiesta, ndr) è uno che era vicinissimo alla destra, è stato messo alla presidenza della fiera di Milano da Fontana, quindi come dice il Pd è destra contro destra- chiosa la Azzaro -. La destra fa tutto da sola, evidentemente c'è un problema interno alla destra e alla classe dirigente». Gasparri non può esimersi dal correggerla: «All’Antimafia, visto che l’ascolto, c’era De Raho, parlamentare grillino». «Mi faccia finire, poi replica», «Ridate il telefono a Gasparri», se la ride Parenzo.
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