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Paolo Del Debbio sistema il ragazzo tra il pubblico: "Col coltello? Le pare normale?"

Claudio Brigliadori
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La violenza giovanile, cieca, gratuita. Il menu di Dritto e rovescio, su Rete 4, è ricco, e non mancano le tensioni in studio. Si parte dalla agghiacciante vicenda di Manuel Pastrapasqua, il 31enne accoltellato a morte a Rozzano una settimana fa da un 19enne, Daniele Rezza, per rubargli un paio di cuffiette da 15 euro. Tra il pubblico c’è un giovane: «Oggi come oggi io credo che sia veramente normale girare con un coltello perla troppa delinquenza. È normale per difendersi, per non essere vittime, non per aggredire, io dico per una difesa. Non è corretto non poter girare, perché io non dovrei girare? O vieni accoltellato o ti difendi». 

Parole accolte con sgomento da Paolo Del Debbio: «Ma come fai a dire una roba del genere? Ma normale per te far cosa? Stasera occhio, perché sono agitato. Ma non ci vai nei posti dove pensi che ti accoltellino. Difendersi vuol dire accoltellare e non ci si va in quei posti!».

 

Il dibattito poi allarga la riflessione alla società che fa diventare quasi “normali” atteggiamenti estremi. Secondo Giuseppe Cruciani «un certo tipo di musica ha stimolato la violenza. Attraverso la musica- ha proseguito il conduttore de La Zanzara - si presentavano dei modelli negativi». Tra gli ospiti c’è anche Edy, un produttore di musica trap, che bolla le parole di Cruciani come “luoghi comuni”. «Parlo di cose concrete, parlo del fatto che spesso la musica rapper o trapper ha raccontato coltelli, pistole, non sono supercazzole – lo striglia il giornalista -. Spesso rapper e trapper o presunti tali sono stati protagonisti di azioni di violenza». Ma secondo Edy «armi e baby gang sono il sintomo e non la vera causa. Quando si perde la fiducia nella società, quando c’è un gap culturale gigante e quando nasce la violenza c’è sempre una perdita di libertà».

 

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