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Italo Bocchino: "Chi arriva a minacciare l'Onu oltrepassa il confine"

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Indignazione bipartisan quando si parla dell'attacco di Israele alle basi Unifil. Non a caso tutta Europa si è unita nel condannare la mossa di Netanyahu, Giorgia Meloni compresa. Il premier ha raggiunto l'omologo israeliano al telefono in quello che Italo Bocchino definisce un dialogo "molto duro". Ospite di Otto e Mezzo nella puntata in onda martedì 14 ottobre su La7, il direttore del Secolo d'Italia si rivolge proprio al presidente del Consiglio: "Sappiamo che sia la Spagna che la Francia hanno deciso di bloccare l'invio di armi a Israele, perché non si associa anche lei?".

Se è pur vero che "il programma elettorale della Meloni è diverso da quelli di Macron e di Sanchez, ma anche la posizione politica", per Bocchino l'attacco alle sedi della missione Onu in Libano rappresentano un punto di non ritorno. "L'Italia - prosegue nel salotto di Lilli Gruber - sostiene Israele storicamente, è l'unica democrazia del Medio Oriente, va difesa, sostenuta e garantita la sua esistenza. È stata aggredita il 7 ottobre 2023, diciamo da un attacco terroristico di Hamas, annidato nella striscia di Gaza, ed ha reagito".

 

 

Il problema però è un altro, ossia "l'eccesso di legittima difesa". E proprio qui "c'è una certezza", che Netanyahu, "spinto dalle esigenze di politica interna, cioè la sua sopravvivenza, spinto dai falchi interni al governo, ha premuto un po' troppo sull'acceleratore, ha aperto molti fronti. Addirittura – conclude l’ex parlamentare - arriva a minacciare l'Unifil, quando si arriva a minacciare l'Onu veramente si oltrepassa il confine della legittimità. E Giorgia Meloni gli ha ricordato, a mio giudizio, qual è il confine, cioè della serie ‘Io Giorgia Meloni, noi Italia non ti permetteremo di varcare questo confine".

 

 

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