Cerca
Logo
Cerca
+

Eliana Como attacca? Storace e la lezione epica da Floris: "Ne vado orgoglioso"

Roberto Tortora
  • a
  • a
  • a

Clima rovente all’interno dello studio di Dimartedì, arena d’approfondimento politico e sociale di La7, gestita da Giovanni Floris. Tra gli ospiti c’è Francesco Storace particolarmente in forma, prima battibecca con Furfaro, poi con Eliana Como dell'Assemblea Generale nazionale CGIL e FIOM. Anche la forma e non solo la sostanza viene contestata a Storace che aveva tentato di esordire così. “Vorrei parlare di quello che ha detto la signora Como…”. E la stessa sbotta: “Aridaje con la signora Como, ma perché, ma io dico il signor storace, ma su!”. Floris interviene: “Storace mi perdoni, dica quello che deve dire e basta”.

Storace è allibito: “Non si può dire quello che ha detto la signora Como? Va bene quello che lei ha pensato, ma davvero penso che siamo al manicomio! Lei ha detto e ha fatto il riferimento alla piazza e ad Acca Larentia, io quella stagione l'ho vissuta e ne sono orgoglioso”. Ancora Como entra a gamba tesa: “Lo sappiamo bene, il problema è che lei ne è orgoglioso”. Nel marasma generale Storace alza il tono: “Lei mette insieme il ricordo di tre ragazzi ammazzati con quelli che andavano in piazza a celebrare l'eccidio del 7 ottobre!”. Partono schiamazzi in studio e Floris è costretto a chiudere i microfoni.

 


Per la memoria, la strage di Acca Larentia fu un pluri-omicidio a sfondo politico avvenuto a Roma il 7 gennaio 1978 per mano di un gruppo armato dichiaratamente di estrema sinistra, nel quale furono uccisi due giovani appartenenti al Fronte della Gioventù e che rispondevano ai nomi di Franco Bigonzetti e Francesco Ciavatta, assassinati davanti alla sede del Movimento Sociale Italiano, proprio in via Acca Larenzia, nel quartiere Tuscolano. Oltre a loro, morì un terzo attivista della destra sociale, Stefano Recchioni, ucciso poche ore dopo negli scontri con le forze dell'ordine avvenuti durante una manifestazione di protesta organizzata sul luogo stesso dell'agguato.

 

 

Dai blog