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Che tempo che fa, Amadeus surreale: "Porto il cane fuori, faccio la spesa"

Claudio Brigliadori
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Come dice quel proverbio? Chi è causa del suo male... piange da Fabio Fazio. Dopo il tragicomico video-tutorial su come utilizzare il telecomando per premere il Nove e sintonizzarsi su Chissà chi è, Amadeus ha scelto la prima puntata di Che tempo che fa condotto dall’altro grande sedicente «fuoriuscito di TeleMeloni» per provare a rilanciarsi. E l’effetto dell’ospitata, va detto, non è stato dei migliori. La tesi è sempre la stessa: i telespettatori sono imbranati, va dato loro il tempo di abituarsi e uscire dal classico circuito Rai-Mediaset eccetera eccetera, più una bella spolverata di sospetti politici riguardo alle critiche ricevute da “certi giornali” (Libero tra questi) che trova in quello di Fazio il palcoscenico perfetto. Piccola nota a margine: proprio CTCF, con un debutto dalle cifre “mostruose” la scorsa stagione, aveva smentito in modo eclatante il teorema della pigrizia dei telespettatori e la difficoltà dei canali alternativi di battagliare ad armi pari con le reti generaliste. Segno che se il programma c’è e il conduttore è riuscito a crearsi un piccolo esercito di appassionati fidelizzati, si possono vincere anche le sfide più toste. Viceversa, si va a sbattere. Come sta capitando, rovinosamente, all’ex signore di Affari tuoi e del Festival di Sanremo, forse convinto di essere più grande delle trasmissioni che conduceva su Rai 1.

IL “TUTORIAL”
«Mi hanno anche criticato che ho fatto il tutorial del Nove, io cammino, porto il cane fuori, faccio la spesa e molti mi dicono quando cominci sul Nove», si difende Ama da Fabio Fazio, in un clima quasi sospeso, surreale. «La cosa che dispiace di più è che la gente che mi sta attaccando pesantemente su alcuni giornali, non capisce che certe scelte sono personali. Io ho 62 anni, ho fatto delle cose credo belle, e magari arrivi a un punto in cui hai voglia di sperimentare. Io sono così, sono un irrequieto». Ma da uomo di tv, navigato e che in carriera ha già superato flop e piccole tempeste, non può far finta di non conoscere il meccanismo diabolico del piccolo schermo. Se arrivi da record di ascolti a raffica, passi alla concorrenza strapagato e per mesi non si fa altro che parlare del tuo nuovo programma e alla fine ti presenti con un remake de I soliti ignoti con la sola novità del nome e uno share che di giorno in giorno si avvicina all’umiliante livello-prefisso telefonico, le critiche sono il minimo che puoi aspettarti.

 

 

«Noi facciamo televisione, gli ascolti sono importanti. Ma la consapevolezza è che quando tu inizi... io sapevo che sarebbe andata così - allarga le braccia -. Sono in onda da 14 giorni, ho un contratto di quattro anni, mancano un po’ di centinaia di puntate e quando si inizia un percorso è come fare un viaggio nuovo, in una rete nuova, e quindi è giusto dare il tempo alla trasmissione di rodare, di mettersi a posto, di far sapere alle persone che sono qua. Le persone vanno abituate, non si abituano in due settimane, magari ce ne vogliono dieci... Io non sono sorpreso, in conferenza l’avevo detto che speravo di ripartire dal 3% ed è la verità, ma non perché volessi fare il modesto ma perché fondamentalmente è così».

SCIALUPPA
Ora la nuova scialuppa di salvataggio si chiama La Corrida, un altro fac simile di un programma di successo e stavolta senza nemmeno la fantasia di modificare l'intestazione. «Ripartirà lunedì sera 4 novembre e finirà il 23 dicembre. La Corrida è la Corrida di Corrado, ho voluto portarla a quel periodo, sto vedendo tutte le varie esibizioni dei dilettanti allo sbaraglio... Io lo sentivo alla radio, la domenica mattina, ed ero ipnotizzato. Naturalmente ho visto tutte le versioni di Corrado, poi ho avuto il piacere di conoscerlo. Devo dire che è un programma che nella sua semplicità fa sì che sia la possibilità per una persona che fa un mestiere qualsiasi - perché non sono professionisti - di dare sfogo per 5 minuti al proprio sogno, al proprio divertimento».

Per la cronaca, il debutto stagionale di Fazio non è stato memorabile in termini di ascolti. CTCF ha raccolto 1.790.000 spettatori, con il 9.3%, mentre il segmento Il Tavolo, dalle 22.22 alle 0.34, ha segnato 998.000 con l'8 per cento. Un anno fa aveva sfondato con 2.100.000 spettatori e il 10,5% di share, anche grazie al simulcast (la trasmissione in diretta su tutte le reti del gruppo Discovery, a differenza di domenica sera). Sui social network i più velenosi parlano già dello “zampino di Ama", certamente giocandoci su. E qualcuno ha pure notato una bella gaffe sul lancio del profilo di Che tempo che fa su X che riprendendo le dichiarazioni dell’ospite eccellente (l’altro è stato Damiano David versione solista, in libera uscita dai- fu?- Maneskin), scrive: «SONNO in onda da 14 giorni» anziché «sono». Sfortunato scivolone o lapsus rivelatore?

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