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Luciana Littizzetto contro Macron, lo sfregio a Mattarella: "Non la t***ta"

Roberto Tortora
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Nuovo anno di Che tempo che fa” sul Nove, vecchie rubriche. La più esilarante, ovviamente, quella della comica piemontese Luciana Littizzetto che, per l’occasione, ha voluto scrivere una lettera al presidente della Francia, Emmanuel Macron. E lo ha fatto scimmiottando un francese maccheronico, per rimproverarlo di aver lasciato il nostro di presidente, Sergio Mattarella, letteralmente sotto la pioggia quest’estate, in occasione della cerimonia d’apertura dei giochi olimpici di Parigi 2024.

Tutti noi abbiamo ancora negli occhi il nostro presidente della Repubblica bagnato come un pulcino e costretto a coprirsi con una mantella di plastica di fortuna. Non certo la migliore accoglienza per un capo di Stato e sorprende che tale superficialità sia arrivata dal presidente di una Nazione che voleva esaltare la propria grandeur.

 

 

 

Questa la letterina di Lucianina a Macron: “Mon chere Macron, Gran Napoleon des mes macharon, amis del foie gras, gran bourguignon. Tu sais quest’que c’est la Pensilin? La Pensilin est un tettuc, un copertur da butè, da schiaffè, da metre sur la tete (non la tete, indicando il seno, ndr) la tete, pour evitè che la pluie bagn la gent. La pensilin, la copertur, se mett à la fermè del bus, sur le impiant sportif… e aussi sur la tribun d’oneur des Autoritè. "Et vous? Rien, rien de rien. E moi je regrette sto rien. Moi je me suis bagnè, inzuppè, fracichè. Completament. Altr che la tribun des autoritè, tribun dei disgrassiè! E tu Chere Emanuel, tu a fait le fighett tous le jour, le viveur, le grandeur, il camembert… e tu non as pensè de fair une pensilin? Tu non met un balcon, non trov un porton, pour riparer le teston? Moi…Je rischiè de prandrm un acident. Je rischiè de ciamè la Croux Rouge. O le centdisiut. J’ai ancor le cheveux du cou del collo umidic… La prochaine fois, si tu vien a Rome, je te port al Colosseo le jour che vien giù la plus grand grandinè du monde. La gran gran gran grandinè. D’acord? A bientot alors. Comme disè le poète, la vie est belle, basta avoir l’ombrelle. Et rapelle: Libertè, egalitè, son ancor tut bagnè."

 

 

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