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È sempre Cartabianca, scontro Serracchiani-Ceccardi: "Repressione!", "Ma cosa dici?"

Roberto Tortora
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Scontro a È sempre Cartabianca, talk di approfondimento politico e sociale condotto da Bianca Berlinguer, in onda ogni martedì in prima serata su Rete 4, tra Debora Serracchiani, parlamentare Dem e Susanna Ceccardi, europarlamentare della Lega. La Serracchiani contesta la maggioranza e si oppone al decreto sicurezza e al diniego alle manifestazioni: "Il governo sta cercando in tutti i modi di reprimere il dissenso delle persone. Oggi le sanzioni che erano amministrative diventano penali. Se io manifesto e nel manifestare con il mio corpo blocco il traffico, anche se pacificamente, oggi prendo una sanzione penale e non più amministrativa, così la prossima volta ci penserò due volte prima di manifestare".

La Ceccardi, però, non ci sta e replica: “Decreto sicurezza? Ho sentito tanta mistificazione e basta, ci mancherebbe altro che un governo di centrodestra liberale impedisca ai manifestanti di esprimere il proprio pensiero. Io ho fatto nella mia vita politica, da quando avevo vent'anni, centinaia di manifestazione politiche e non ho mai impedito un pubblico servizio né fatto oltraggio al pubblico ufficiale. Segno che si può manifestare in questo paese liberamente e rispettando gli altri, il lavoro altrui. Le aggravanti del Ddl Sicurezza evolvono con la società e con le nuove esigenze. Il Parlamento lo ha approvato e nella sua prerogativa di cambiare la società ha messo anche alcune attenuanti”.

I loro interventi, finiti su X sul profilo ufficiale della trasmissione, generano i pareri più disparati. C’è chi contesta la Serracchiani e scrive: “E in altri Paesi chi supera il limite e fa certe cose viene preso a manganellate, colpito con proiettili di gomma, spray al peperoncino come se non ci fosse un domani, fumogeni, bombe accecanti e stordenti, ecc.. Carola Rackete, in Germania, è stata presa a manganellate, arrestata e condannata”. In riferimento, invece, a ciò che afferma la Ceccardi c’è chi scrive: “È la solita storia, questo Paese non può andare avanti come gli altri Paesi, perché si vuole negare il progresso. L'olio sotto no, il gasdotto no, la TAV no, le ferrovie no, le centrali nucleari no, ecc. Spiegatemi come mai negli altri Paesi tutte queste cose le fanno?”.

 

 

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