L'aria che tira, Specchia inchioda Parenzo: "Mi faccio un caffè e rientro?"
Le difficoltà del collegamento a distanza colpiscono ancora, ma stavolta Francesco Specchia alza il dito. Ospite di David Parenzo a L'aria che tira, su La7, la firma di Libero ascolta pazientemente dalla redazione di Milano. Poi, quando il conduttore gli passa la parola, viene inevitabilmente e bruscamente soverchiato dalla discussione degli altri ospiti "in presenza", seduti negli studi di Roma.
Ed è a questo punto che Specchia si lamenta. Educatamente e con il sorriso, ma sempre di lamento (sacrosanto) si tratta: "Perdonatemi, devo parlare io o no? E' mezz'ora che sto fermo, se no vado, mi faccio un caffè e poi rientro. Mi dovete fare finire di parlare". Parenzo, un po' imbarazzato, prova a metterci una pezza interrompendo Fabrizio Roncone del Corriere della Sera.
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"Due cose, velocissimo - riprende il filo del discorso Specchia -. Considerare il fatto che la Novak abbia agito da sola e firmato una grazia per chicchessia al di fuori del raggio d'azione di Orban è pura ingenuità". Il riferimento è a Katalin Novak, presidente dell'Ungheria fino allo scorso febbraio che si è fatta un selfie con Giorgia Meloni a New York e che a sinistra hanno catalogato tra le "impresentabili" perché coinvolta nello scandalo della grazia concessa a un pedofilo.
"La Novak e Judit Varga erano le due donne che potevano fare le scarpe a Orban. Poi Orban l'ha cacciata, ha fatto bene a penalizzarla. Ma ora è fuori dalle segrete stanze, non ha ruoli istituzionali: cosa facciamo, penalizziamo la Meloni per una foto?".
Specchia protesta con Parenzo: guarda qui il video di L'aria che tira su La7