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Myrta Merlino e l'omicidio confessato in diretta: "Perché abbiamo trasmesso tutto", come zittisce i critici

Roberto Tortora
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È stato un Pomeriggio 5 scioccante quello di ieri, lunedì 23 settembre, quello in cui Lorenzo Carbone ha confessato davanti alle telecamere l’omicidio di sua madre, l’ottantenne Loretta Levrini, trovata morta nel suo appartamento al secondo piano di una palazzina a Spezzano di Fiorano, in provincia di Modena. Per molti c’è stata una mancanza di delicatezza e deontologia da parte degli autori del programma e dell’inviato sul posto e il Messaggero, così, ha deciso di chiedere alla conduttrice, Myrta Merlino, il perché di aver fatto una scelta così forte.

La giornalista, confortata dall’ufficio legale di Mediaset, afferma: “La notizia vince sempre. Deontologicamente la notizia vince sempre. E noi l’abbiamo data, con sobrietà e rigore. Abbiamo saputo della confessione poco prima di girare il promo. Giuffrida (l’inviato a Spezzano di Fiorano, ndr) mi ha chiamata e mi ha detto che aveva trovato Carbone, ci aveva parlato e l'aveva fatto arrestare. Io pensavo di aprire con ‘caccia all'uomo a Modena’, e invece...”.

La Merlino, poi, spiega com’è avvenuto il ritrovamento: “Giuffrida era appostato sotto la casa. A un certo punto vede un tipo strano, che si avvicina al citofono. Sembrava confuso, si guardava intorno. Giuffrida d'istinto è andato da lui e gli ha chiesto se fosse proprio il figlio della donna uccisa. Poi è successo tutto sotto ai suoi occhi, la confessione, il pianto. Giuffrida ha avuto la prontezza di chiamare i carabinieri. Se non li avesse chiamati non avremmo mai mandato in onda il servizio. Diciamo anche che l'operatore è stato bravissimo, non ha smesso di riprendere un attimo”.

 

Alle polemiche sull'opportunità deontologica di mostrare il filmato la Merlino risponde così: “Come ti muovi ti lanciano le pietre. È un caso molto visibile e un filmato scioccante: me le aspettavo e le ho messe in conto, quando ho fatto la scelta di mandarlo in onda. Ho parlato con i Carabinieri e la prima immagine che abbiamo trasmesso è stata quella dell'arresto. Non abbiamo rincorso l'assassino né intralciato le indagini. La storia è chiusa e la raccontiamo perché ne siamo stati testimoni oculari”, ha concluso Myrta Merlino.

 

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