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Open Arms, Sabino Cassese: "Eventi di cinque anni fa, Salvini ancora sotto mira. Le pare possibile?"

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Chi meglio di un ex giudice della Corte Costituzionale può esprimersi sul caso Open Arms? Sabino Cassese, ospite del programma di approfondimento politico di La7 L'Aria che tira, ha parlato delle bizzarre circostanze che hanno portato dopo cinque anni Matteo Salvini ad attendere la richiesta della procura di Palermo. "Penso che innanzitutto i giudici vanno rispettati", ha spiegato il costituzionalista al conduttore David Parenzo.

Dopo aver ricordato il rispetto che si deve sempre tenere nei confronti della magistratura, Sabino Cassese si è poi concentrato sul processo Open Arms. E ha ricordato a Parenzo che i tempi della giustizia in Italia sono troppo lenti. "Forse non sono d'accordo nel merito di quello che è stato fatto - ha argomentato il giurista - però voglio rimarcare l'attenzione su un aspetto che non è stato mai considerato in tutto questo discutere di questi giorni: i tempi. Se non ricordo male, gli eventi sono di cinque anni fa e la procedura era iniziata quattro anni fa. Le pare possibile che il corpo dell'accusa, cioè le procure, tengano tanto tempo delle persone sotto mira e che tutto questo possa comportare poi lo svolgimento di procedure giudiziarie che sono quelle che chiamiamo giustizia, che poi - ha aggiunto - arrivano dopo tanto tempo". 

 

 

Da qui, la presa di posizione dell'ex giudice della Corte Costituzionale contro i tempi e le modalità adottate dalla procura di Palermo. "Ecco, questa è una cosa veramente che non va più accettata. Occorre che la giustizia per essere giusta - ha chiosato Cassese - sia anche una giustizia che arriva in tempi ragionevoli".

L'aria che tira: l'intervento di Sabino Cassese su Open Arms

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