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DiMartedì, Saviano sul caso Boccia: "Gossip? No, c'entra la famiglia Meloni", Floris in imbarazzo

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"La versione di Sangiuliano queer mi sento di sottoscriverla, lì non c'è stato nessun errore da parte sua. Ama quanto puoi, ama più che puoi. È da sempre la battaglia mia con Michela Murgia": Roberto Saviano, ospite di Giovanni Floris a DiMartedì su La7, lo ha detto a proposito del caso sollevato da Maria Rosaria Boccia, che ha portato alle dimissioni dell'ex ministro della Cultura. Il riferimento dello scrittore è al fatto che Sangiuliano avrebbe avuto una relazione sentimentale con l'imprenditrice di Pompei pur essendo sposato. "Quindi - ha poi aggiunto - difendo l'aspetto queer di Sangiuliano".

Poi si è lanciato in una ricostruzione dei fatti squisitamente personale: "A parte questa nota qui, non c'entra niente il gossip, non c'entra niente la questione personale, non c'entrano niente i fidanzamenti e i legami sentimentali. Lì c'è una dinamica d'affari, ma è una mia congettura. Semplicemente lì, con quella consulenza, era stata data la possibilità di poter gestire in un certo modo l'evento di Pompei (G7 della Cultura, ndr) verso alcune aziende, verso alcuni mondi. Quando tu dai un incarico a un consulente, hai una visione su come organizzare quell'evento". 

Guarda qui l'intervento di Saviano a DiMartedì

 

 

 

"È arrivato qualcun altro da Roma, è arrivata un'altra famiglia da Roma a dire 'quella gestione di Pompei non la vogliamo, vogliamo la nostra gestione di Pompei'", ha proseguito Saviano. "Tu sai qual è la famiglia?", gli ha chiesto Floris. E lui: "Immagino che sia la famiglia Meloni", "Arianna Meloni?". "Certo, immagino, è una congettura". Dito puntato, come sempre, contro FdI e governo. "Quella consulenza, secondo te, è una rappresentanza di interessi?", lo ha incalzato il conduttore. "Esatto", ha chiosato l'autore di Gomorra. 

 

 

 

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