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4 di sera, l'affondo di Maurizio Belpietro contro Elly Schlein: "Ecco cosa serve per governare"

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Da quando Maria Rosaria Boccia è riuscita nella memorabile impresa di far dimette l'ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, è diventata a tutti gli effetti la nuova paladina della sinistra. In effetti, anche lo stesso Antonio Padellaro è stato costretto ad ammettere che ha fatto più lady Pompei per contrastare il governo guidato da Giorgia Meloni che "l'opposizione in due anni". L'imprenditrice, oltre a essere l'artefice di questo terremoto politico, è diventata anche una celebrità sui social. E un personaggio conteso da giornali e televisioni.

A 4 di sera, il talk show politico di Rete 4 condotto da Paolo Del Debbio, i riflettori si sono di nuovo accesi su Maria Rosaria Boccia. Può essere lei l'ariete in grado di abbattere il governo Meloni? Maurizio Belpietro, ospite negli studi di Mediaset, sostiene che agli italiani non interessi più di tanto il caso Sangiuliano. Le priorità, infatti, sarebbe ben altre. "Io credo che alla maggior parte degli italiani interessi molto di più l'andamento dell'economia che il caso Boccia francamente - ha esordito il giornalista -. Sì, poi guardano nel buco della serratura perché ovviamente è un ministro, un uomo potente che si è dimesso e c'è una relazione ammessa dallo stesso Sangiuliano. Quindi è evidente che un po' di gossip interessi. Ma poi la sostanza... cioè la vicenda si è chiusa in questo modo. Non credo - ha poi aggiunto - che ci siano altri strascichi".

 

 

Se il campo largo intende spodestare democraticamente il centrodestra da Palazzo Chigi lo deve fare alle urne. E non sfruttando le Boccia di turno. "Poi per governare bisogna prendere i voti - ha sottolineato Belpietro - e non mi risulta che al momento il Pd stia prendendo i voti. Anzi, gli ultimi sondaggi danno qualche punto percentuale in meno. Ma non siamo in campagna elettorale e probabilmente non andremo a votare per parecchio tempo. Quindi sono dichiarazioni tanto per... siccome c'è la festa del partito bisogna annunciare qualche cosa e quindi si dice siamo pronti a governare. Sarebbe anche curioso - ha poi concluso - che avesse detto il contrario".

 

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