In Onda, Todde sul killer di Sharon Verzeni: "Legarlo alla razza è da sciacalli". Ma Specchia la smentisce subito
Inutile nasconderci: la notizia del giorno è sicuramente il caso dell'omicidio di Sharon Verzeni. O, meglio, il caso di Moussa Sangare, il killer rapper della povera 33enne. L'uomo ha cittadinanza italiana, ma ha origini africane. È disoccupato, è pieno di precedenti e sognava di partecipare a X Factor. In giornata, è intervenuto anche il vicepremier Matteo Salvini. Il segretario della Lega ha commentato così la vicenda: "Fermato Moussa Sangare, origini nordafricane e cittadinanza italiana, sospettato di aver assassinato la povera Sharon. Spero venga fatta chiarezza il prima possibile e, in caso di colpevolezza, pena esemplare, senza sconti. Complimenti ai Carabinieri!". Così il vice premier e leader della Lega Matteo Salvini su Facebook in merito al fermo del 31enne per l'omicidio di Sharon Verzeni".
Il post di Salvini ha scatenato un putiferio. Diversi esponenti di sinistra hanno puntato il dito contro il vicepremier, sostenendo che si sia approfittato di un caso di cronaca nera per scopi politici. Ma lo stesso ministro aveva poi chiarito che in riferimento a Moussa Sangare non ci fosse alcuna connotazione razziale. A In Onda, come nella maggior parte delle trasmissioni di attualità italiane, si è parlato anche di questo. E Alessandra Todde, governatrice della Sardegna, non ha avuto la minima esitazione a unirsi alla vulgata anti-Salvini. Secondo la presidente sarda, legare la razza all'omicidio di Sharon Verzeni è "una cosa veramente da sciacalli".
A quel punto è intervenuto subito Francesco Specchia, ospite della trasmissione di La7. Il giornalista di Libero ha ricordato alla Todde che: "Matteo Salvini ha detto che è un nordafricano che ha bisogno di una punizione esemplare. Le stesse parole che aveva usato anche per Impagniatello che era italiano".
In Onda: l'intervento di Francesco Specchia su Matteo Salvini