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Bruce Lee e "Braveheart", in tv trionfa l'eroe macho: ecco i dati

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Vi proponiamo la rubrica di Klaus Davi, Tele...Raccomando

CHI SALE (My Spy)
Proprio a latere delle elezioni americane che inscenano un conflitto di visioni del mondo opposto- da una parte i Dem succubi del politically correct, della sottocultura woke, dall’altra un Donald Trump sempre sopra le righe e fieramente “patriarcale”, si snodano i confronti a distanza fra talk, contenitori estivi e film iconici che ci raccontano anch’essi contrapposizioni di orientamenti del pubblico. Agli addetti ai lavori non è sfuggito che per ben due volte le repliche di Zelig (Canale 5) hanno superato negli ascolti la serie Nero a metà (Rai 1).

Come anche saltano agli occhi gli ottimi risultati che Italia 1 e Rete 4 hanno portato a casa grazie a film benchmark dell’ideologia post-reaganiana o neo-trumpiana: pensiamo agli share ottenuti da Braveheart che ha superato i 500 mila telespettatori e prima ancora I 3 dell’Operazione Drago, uno dei cult con Bruce Lee. Ultima della serie: la doppietta di martedì con il divo wrestling Dave Bautista (My spy) e poi l’esilarante Bruce Willis nei panni di un poliziotto eccentrico. La rete cadetta Mediaset ha incassato in prime time l’8.6% marcando il terreno anche in seconda serata visto che Poliziotti fuori – Due sbirri a piede libero ha superato agilmente il 6%. Ebbene sì, esiste un pubblico che i radical chic si affretterebbero a definire machista, anti-gender, rozzo, disimpegnato. Ma sono in tanti.

 

 

 

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