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Rete 4, l'impresa di Richard Gere: il thriller che resiste ai giochi di Parigi 2024

Klaus Davi
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Vi proponiamo "Tele...raccomando", la rubrica di Klaus Davi dedicata al piccolo schermo

CHI SALE (Rete 4)
In un panorama pre-agostano monopolizzato dalle Olimpiadi, che anche domenica hanno fatto man bassa d’ascolti in tutte le fasce orarie, a resistere sono alcune repliche e qualche film mandati in onda dai network, anche in una logica di compensazione del budget, ma che sono indicativi dei trend Auditel di chi dei Giochi non ne vuol sapere. 

Il baluardo della resistenza allo tsunami a cinque cerchi lo ha garantito l’eterno Richard Gere con Schegge di paura, thriller del 1996 che nell’idea dei programmatori televisivi aveva lo scopo di intercettare quel pubblico prevalentemente femminile meno coinvolto dal grande evento sportivo. Forse non è andata come speravano perché il divo di Ufficiale e gentiluomo è stato visto da un target per lo più maschile (4% di share) fornendo tuttavia a Retequattro in prima serata una media di 400mila spettatori col 3.3%. 

 

Da non sottovalutare però alcuni picchi toccati dal film, in cui Gere interpreta un avvocato di successo che cerca di salvare il giovane Aaron (Edward Norton) dalla condanna per aver ucciso l’arcivescovo di Chicago con 78 coltellate: infatti, dopo la mezzanotte, si sfiora quota 500mila e il 7% di share con l’inquietante rivelazione del disturbo di doppia personalità dell’accusato. Un pesante giallo psicologico che ha comunque fatto breccia anche nei giovani 15/24 anni con punte del 4%.

 

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