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"Those about to die", ecco Tangentopoli ai tempi dei romani: lo show su Prime Video

Marco Rocchi
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Amazon Prime Video tira un colpo gobbo al Gladiatore 2 e sul campo “imperiale” del Circo Massimo anticipa l’uscita dell’attesissimo sequel al cinema con una serie tv molto attesa e ambientata sempre all’epoca dell’impero romano, nel I secolo dopo Cristo. Si tratta di "Those about to die" ispirata al libro omonimo di Daniel P. Mannix e che esplora la vita dei gladiatori dell’antica Roma. La serie tv prodotta da AGC Studios e Centropolis Entertainment con un cast di stelle a partire da Antony Hopkins nei panni dell’imperatore Vespasiano, prende in considerazione un fenomeno allora di fortissimo richiamo: le gare tra le bighe. In buona sostanza si trattava del celebre panem et circenses con cui i vertici dell’impero tenevano buono il popolo romano.

Manifestazioni che, proprio come oggi il calcio o la formula uno, sono interclassiste e capaci di spostare anche molto potere assieme ai soldi connessi. Di più se tutto ciò, avviene nel bel mezzo dell’anno 79 dC, quando sono in corso anche i lavori di costruzione dell’anfiteatro Flavio, il Colosseo. E duemila anni fa nell’affaire erano coinvolti i più importanti vertici dell’impero: Vespasiano e i figli Tito (Tom Huges) e Domiziano (Jojo Macari). E mentre i plebei si limitano a far girare l’economia, scommettendo in maniera sempre più virulenta sulle gare a tal punto che i patrizi, dividendosi a loro volta in squadre, governano il giro d’affari.

Nel cast, però, per rendere ancor più avvincente il racconto, trova spazio anche un antieroe: Tanax (Iwan Rehon) che tenterà di scompaginare le logiche interne a Roma. Diversi pure gli attori italiani come Gabriella Pession, che interpreta la patrizia Antonia, Romana Maggiora Vergano è Salena, una patrizia che perde tutto per colpa del marito e si ritrova a vivere con il figlio (Federico Ielapi) tra la plebe.

Regista della serie divisa in dieci episodi e costata circa 140 milioni è il genio dei disaster movie, Roland Emmerich (Indipendence Day e The day after tomorrow), una firma abituata a raccontare società in crisi. «Roma in quegli anni stava decisamente attraversano una fase di decadenza» ha spiegato alla stampa. «In particolare trovo affascinante questo momento storico perché dopo la dinastia Giulio-Claudia, finita con Nerone, una serie di conflitti avevano semi distrutto la città, Vespasiano governò per una decina di anni, facendo scelte intelligenti».

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