Casini costretto ad arrendersi a Trump: "Bandiera Usa e sangue, immagine iconica"
"Qui stiamo rischiando di assuefarci a quella che è violenza politica". Pier Ferdinando Casini non usa giri di parole per condannare l'attentato a Donald Trump. L'ex democristiano, ospite su La7 a L'aria che tira, ha risposto alle domande del conduttore Francesco Magnani e ha parlato delle conseguenze del tentato omicidio ai danni del candidato repubblicano alla Casa Bianca. "L'immagine di Donald Trump con la bandiera americana dietro e il sangue che cola è iconica - ha spiegato l'ex presidente della Camera -. È una fotografia molto importante, anche per lui e per il suo futuro politico. È chiaro - ha poi aggiunto - che la sua campagna elettorale ne esce rafforzata".
Attentato a parte, Casini ha commentato anche la decisione di Trump di scegliere come suo possibile vicepresidente il senatore dello stato dell'Ohio James David Vance. Una figura che rispecchia in pieno il credo politico del tycoon. " Devo dire che la scelta di Vance come vicepresidente in un certo senso conferma questa spinta sovranista che Trump vuole dare - ha sottolineato il senatore -. Sostanzialmente un'espressione di un'America anche emarginata ma che non trova nelle parole d'ordine del progressismo il suo riferimento ma in una quasi rivincita del nazionalismo o dell'America fist".
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Il timore più grande di Casini è che i cittadini americani - e non solo - possano in un certo senso abituarsi a questi episodi di violenza. O che il sangue e le armi possano addirittura diventare la norma. "Qui stiamo rischiando di assuefarci a quella che è la violenza politica - ha commentato Casini -. È stato ammazzato due anni fa l'ex primo ministro giapponese Abe in un Paese democraticissimo come il Giappone, hanno quasi ammazzato il primo ministro della Slovacchia. Abbiamo una preoccupante escalation della violenza politica. Dobbiamo preoccuparci di abbassare la tensione".
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