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Top Crime vola al 2%, il commissario buono piace anche ai giovani

Klaus Davi
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Vi proponiamo "Tele...raccomando", la rubrica di Klaus Davi dedicata al piccolo schermo

CHI SALE (Top Crime)
Da Jessica Fletcher a Colombo, da Poirot a Kojak fino a Maigret, le serie originali o ispirate a miti polizieschi degli anni passati stanno invadendo i palinsesti. Un fenomeno che d’estate si moltiplica in considerazione dell’innalzarsi del target medio dell’utenza e dell’assottigliarsi fisiologico della platea al netto di grandi eventi sportivi. Il leggendario commissario creato da George Simenon continua ad affascinare le nuove generazioni per la sua umanità.

Siamo lontanissimi dai metodi investigativi tecnologici di oggi, dove l’eccessiva fiducia nelle “macchine” ha comportato anche clamorosi errori giudiziari. Maigret al contrario di come oggi vengono percepiti talvolta i detective contemporanei rappresenta un “poliziotto” perfettamente integrato nel suo territorio, in particolare Parigi. L’episodio di domenica sera, Omicidio al Majestic, si scontrava con gli speciali sulle elezioni francesi e col Tim Summer Hits di Rai 1 eppure su Top Crime (al 39 del digitale) è riuscito ad accaparrarsi 300mila spettatori col 2% di share. 

 

Azzeccata la scelta di pianificare una storia di un delitto che avviene in un lussuoso hotel parigino col commissario con la pipa che fa riemergere inquietanti ricordi del passato della vittima. Maigret è un archetipo degli agenti vicini alla gente, la cui presenza rassicura la comunità e che godono di forte popolarità.

 

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