Dritto e rovescio, Senaldi: "Per compiacere l'Islam abbiamo rinunciato ai nostri valori"
Si infiamma il dibattito da Paolo Del Debbio a Dritto e rovescio, su Rete 4, nella puntata del 27 giugno, sul caso di Ancona. "Siamo sottomessi al punto che per compiacere la comunità islamica per non passare per razzisti abbiamo rinunciato ai valori dell'Occidente, del cristianesimo e anche della nostra società che è laica peraltro", commenta Pietro Senaldi.
"Anche perché poi, permettimi, io questa donna qui la farei mantenere all'impiegato del comune di Ancona", ironizza il condirettore di Libero, scatenando gli applausi del pubblico in studio.
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"Anch'io sono rimasta abbastanza basita. Non funziona così. C'è un percorso abbastanza lungo per arrivare al divorzio e l'islam tende a tutelare la famiglia soprattutto se ci sono dei bambini. In più siamo in Italia e per il divorzio deve valere la legge italiana, non siamo un paese islamico dove vige la legge islamica", conferma Elena Hayam Murgia, italiana convertita all'islam.
Ancona, ripudio islamico registrato come divorzio
— Dritto e rovescio (@Drittorovescio_) June 27, 2024
Ne parliamo ora a #Drittoerovescio con i nostri ospiti pic.twitter.com/M5Xl1epgCw
Ad Ancona infatti una donna di origine bengalese di 30 anni ha scoperto che suo marito - dal quale voleva divorziare - la aveva ripudiata un anno fa perché non era abbastanza sottomessa. La cosa sconcertante è che lo studio legale degli avvocati Andrea Nobili e Bernardo Becci, a cui la bengalese si era rivolta per le pratiche di divorzio, quando ha fatto accesso ai documenti in Comune ha scoperto che la coppia non risultava più sposata ma c'era stato un ripudio. "È stata ripudiata secondo il rito islamico, una pratica che non ha valore qua in Italia. Abbiamo predisposto un ricorso al tribunale di Ancona (sezione civile) per il riconoscimento dei diritti della signora e dei suoi figli minorenni evidenziando l’inesistenza per il nostro ordinamento giuridico di una sentenza islamica contraria a norme imperative di legge e ai diritti fondamentali in quanto deriva da forme di oscurantismo", ha spiegato Nobili.
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