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Fuori dal Coro scoperchia l'orrore: "Taser per stordire le vittime e rapinarle"

Claudio Brigliadori
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Un collage impietoso di “istantanee” sull’Italia per concludere in bellezza la stagione. Fuori dal coro saluta per la pausa estiva e Mario Giordano, il “re della denuncia” di Rete 4, mette insieme i temi che da tempo caratterizzano il programma d'approfondimento più scorretto di Mediaset. Ci sono i rom che spadroneggiano in aree sottratte al controllo dello Stato. Gli inviati, a Firenze come a Lamezia Terme o a Torino, si scontrano con le stesse, deprimenti scene: arroganza esibita, violenza fisica e verbale, minacce. «Fanno tutto ciò che vogliono e se denunci t’ammazzano», spiega un residente.

«Uomo di m***a - le parole di un abusivo al cameraman-, a me non frega niente della polizia. Qua non dovete venire, qua comando io. Prima o poi uno di voi la macchina vi brucia. Cancella il video, ti devo rompere la testa?», e via di questo passo. Dalle occupazioni si passa alle baby gang, protagoniste in periferie e province trasformate ormai in Far West.

A Parma, per esempio, due gruppi di giovanissimi immigrati di seconda generazione si sfidano in strada, tra le auto che passano e i clacson, a colpi di spranghe e cartelli dei lavori stradali impugnati come clave. Usano «coltelli, manganelli. E ora l’ultima moda: i taser, per stordire le vittime e per rapinarle», spiega la giornalista di Giordano. Per finire, la malasanità pubblica con tempi di attesa impossibili soprattutto per gli anziani. Tra le storie sconcertanti, quella di una ultra90enne disperata perché bisognosa di una visita specialistica urgente fissata però nel 2026. «È una situazione che fa spavento perché qui non si tratta di non avere il lavoro commenta Mauro Corona, in collegamento e “in prestito” da È sempre CartaBianca -, qui si tratta di non avere la salute, col rischio di andare all'altro mondo».

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