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Otto e Mezzo, Italo Bocchino stronca Massimo Giannini: "I manganelli te li sogni di notte"

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Manganelli di qua, manganelli di qua. L'unico argomento che la sinistra continua a giocarsi da quando Giorgia Meloni ha vinto le elezioni è il fantomatico ritorno del fascismo. Dello Stato di polizia. E anche Massimo Giannini, ospite a Otto e Mezzo da Lilli Gruber, non ha perso occasione per ripetere la cantilena: "Quello che sta succedendo è chiarissimo: con tutto ciò che rappresenta il dissenso rispetto a questo governo, a questa maggioranza, si adotta l'intimidazione, si adotta il manganello". A queste parole non si è riuscito a trattenere Italo Bocchino, direttore del Secolo d'Italia: "Ma quale manganello. Sogni i manganelli la notte".

Ma Giannini non ha voluto demordere e ha addirittura tirato fuori l'aneddoto: "Io non uso mai parlare di me stesso, ma ti racconto un episodio che mi è accaduto due mesi fa a Milano: reduce dalla puntata di Fabio fazio, nella quale avevo dato dei giudizi critici rispetto a questa maggioranza, sono andato a dormire in hotel. Alle 4 di notte mi hanno svegliato quattro agenti della polizia per notificarmi una querela per diffamazione. Capisci? Una querela per diffamazione".

 

 

E ha continuato: "Ho chiesto: 'scusate, sono le 4 di notte, mi dovete arrestare?' Mi hanno risposto che è la prassi. Io ho risposto: 'È la prassi quando dovete prendere un narcotrafficante, non quando dovete notificare una querela a un giornalista'. Ti sembra normale?". Insomma la tesi è sempre quella: il complotto contro l'opposizione. 

 

 

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