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Striscia la Notizia, Piero Fassino senza pace: "Prurito al pisellino", come lo mostrano

Claudio Brigliadori
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Come le canta Striscia la notizia, nessuno mai. E stavolta a venire suonato è il povero Piero Fassino, da qualche giorno il bersaglio preferito del tg satirico di Canale 5 fondato e diretto da Antonio Ricci.
Servizi, battutacce e battutine, ricostruzioni velenose e indiscreti sul caso del (presunto) furto di un profumo da 130 euro al duty free dell’aeroporto di Fiumicino per cui il deputato Pd nonché ex sindaco di Torino è sotto indagine a Civitavecchia. E mentre i pm spulciano le carte, Striscia se la ride. «Si stanno avvicinando le elezioni europee, quale partito sente il profumo della vittoria? Scusate se ho detto profumo, eh», esordisce Gerry Scotti lanciando il video di satira musicale di Highlander Dj.

E a cantare, con la tecnica del deepfake, sono i finti Salvini, Meloni, Tajani, Calenda, Renzi e Schlein. E pure lui, Fassino, maltrattato da tutti. Sulle note scatenate di Sarà perché ti amo dei Ricchi e Poveri inizia a cantare Salvini: «Nell’aria sento già profumo di vittoria, ma non solo perché sento anche profumo di Fassino». «Sa di rose», aggiunge Conte. Ma il leghista lo corregge: «No, per me sa di vino».

 

Piero spruzza imperterrito il suo Chanel. A Matteo «dà allergia», a Renzi «brucia l’occhio e dà prurito al pis***no». Addirittura. È una escalation di sfottò. Fassino gorgheggia: «Io amo spruzzare, si sa. Spruzzo alle piante, pure dentro alle mutande, è un’ossessione per me». Lo rimette al suo posto la Meloni: «Lasciaci stare, ma va a spruzzare di là, vatti a fare un bidet, c’è puzza accanto a te». Per Calenda l’odore è «di albume, sembra becchime». L’unica a non commentare è la Schlein, che pensa solo alle elezioni. Nella satira come nella realtà, il Pd resta muto per l’imbarazzo.

 

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