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Sapienza, Stefano Feltri si schiera coi vandali: "Pure se avessero rotto due finestre..."

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Duro botta e risposta nello studio di David Parenzo a L'Aria che tira su La7 tra Stefano Feltri e Laura Tecce: al centro della discussione gli scontri avvenuti ieri tra polizia e studenti della Sapienza a Roma. Scontri scatenati dalla protesta degli universitari sulla questione degli accordi di ricerca con Israele. Due sono stati gli arrestati dopo il tentativo di entrare al Senato accademico e poi al commissariato sotto al quale si erano radunati dei manifestanti: uno è stato fermato dopo avere danneggiato un'auto della polizia, una ragazza avrebbe aggredito un dirigente della polizia durante il tentativo di irruzione nel commissariato.

Parlando degli scontri, l'ex direttore del Domani ha detto: "Non possiamo pensare che degli studenti rappresentino una minaccia per la sicurezza, pure se avessero rovesciato i vasi di fiori del rettorato e pure se avessero rotto due finestre...". Parole di fronte alle quali la Tecce è letteralmente saltata dalla sedia: "Ah, ci diamo al vandalismo proprio". Uno scambio di battute che ha animato ancora di più il dibattito in studio e costretto il conduttore a invitare tutti gli ospiti alla calma. 

Qui lo scontro Feltri-Tecce a L'Aria che tira

 

 

 

Intanto, dopo quanto successo ieri, i giovani del coordinamento Collettivi Sapienza hanno scritto sui social: "Durante il corteo hanno fermato due compagni. Inoltre il Senato accademico delibera condannando il massacro e chiedendo il cessate il fuoco, ma è solo una dichiarazione per pulirsi la coscienza. Neanche una parola sugli accordi. Nessuna intenzione concreta di interrompere la complicità con il genocidio. La risposta del Senato alle nostre richieste è vergognosa. E sono vergognose le cariche della polizia". Duro il commento della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha detto: "Questo non è manifestare ma delinquere".

 

 

 

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