Bruce Willis, in tv il macho piace sempre: che schiaffo alle femministe
Vi proponiamo "Tele...raccomando", la rubrica di Klaus Davi dedicata al piccolo schermo
CHI SALE (Die Hard - Un buon giorno per morire)
L’ultima follia del politically correct è la manipolazione sessuale dei minorenni affetti da disforia di genere, quella condizione per cui il proprio sesso biologico non coincide con l’identità che uno si sente. Praticamente una nuova forma di dittatura gender legata probabilmente al nuovo business di bloccare lo sviluppo di caratteri e organi sessuali prima ancora che l’adolescente acquisti consapevolezza.
Ma ciò che colpisce è che in tv ci sia una forte affermazione di quei film dove identità sessuali e dinamiche e interrelazioni sessuali sono molti ben definite. Funziona ciò che che le iperfemministe definirebbero “machismo identitario”. L’exploit di Die Hard - Un buon giorno per morire, oltre 220mila spettatori e al 3.1% di share in seconda serata sul 20, è solo l’ultimo capitolo di questa vicenda.
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Bruce Willis sciupa femmine che si salva da esplosioni disseminate per le strade di Mosca raggiunge picchi del 4% e colpisce il soprattutto il consenso del target giovane, proprio quello che con queste nuove forme giurisdizional si vorrebbe piegare alle nuove ideologie dell’Eros. Ancora una volta lo iato tra i deliri delle élite e il mainstream tende ad allargarsi sempre di più e finanche l’Auditel pare segnalarlo inequivocabilmente. In ultimo anche il calo d’ascolti dell’Isola dei Famosi a guida Luxuria dovrebbe far riflettere.
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