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Rai, Mannoni e la lezione alla sinistra: "Ha assai poco da insegnare"

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Macché TeleMeloni. Io in questa Rai vedo soprattutto un oggetto che fatica a trovare una propria identità": a dirlo Maurizio Mannoni, ex conduttore del Tg3 Linea Notte, in un colloquio con Il Foglio. "E comunque la sinistra in materia di occupazione dei posti ha assai poco da insegnare - ha proseguito il giornalista -. E te lo dico avendoci militato, a sinistra. Quando la sinistra ha governato la Rai ha fatto esattamente come gli altri. Anche nominando direttori spesso incapaci”. 

Il conduttore ha poi annunciato che andrà in pensione a metà aprile: "Adesso sono in ferie forzate. Quando in realtà vorrei e potrei ancora fare molte cose, se soltanto qualcuno me lo permettesse”. Mentre, sulla protesta organizzata dal Pd davanti alla sede Rai di viale Mazzini contro “l’occupazione della destra”, Mannoni ha smascherato le ipocrisie della sinistra: “La mia esperienza è che la sinistra ha fatto scelte non dissimili da quelle della destra e di tutti gli altri”. 

 

 

 

Il giornalista ha rivelato, inoltre, di fare fatica a parlare di TeleMeloni, "e non soltanto in termini di occupazione dei posti. Anche dal punto di vista editoriale, del prodotto televisivo, mi sembra tutto il contrario. Mi sembra, anzi, talvolta, una cosa assai confusa. Fatta di corsa. Non certo una caserma ideologica, non so come dire. Io conosco Roberto Sergio, l’amministratore delegato, e penso che sarebbe potuto essere amministratore delegato della Rai anche in altre epoche. E conosco pure Paolo Corsini, il direttore dell’Approfondimento Rai. Lui, per esempio, è una persona capace, anche se ha rivendicato la sua appartenenza politica alla destra post missina". 

Attestato di stima, poi, per Giovanni Floris e Corrado Formigli, "anche se purtroppo sono la concorrenza e io mi sento sempre un uomo Rai. E poi mi piace Mentana, è il vero anchorman della tv italiana. Un conduttore che ti aiuta a leggere i fatti della giornata con competenza e con riconoscibilità. Questo, secondo me, fa la differenza rispetto a un semplice speaker. A uno che legge da un gobbo”. 

 

 

 

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