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Dritto e rovescio, lo scontro tra Ceccardi e Morani sugli immigrati islamici

Roberto Tortora
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A Dritto e Rovescio, talk di approfondimento politico di Rete 4 condotto da Paolo Del Debbio, si discute di integrazione razziale in Italia, anche dal punto di vista religioso. Il velo delle donne islamiche, ad esempio, è una scelta o una imposizione? Il tema è sollevato, dopo la comparsa di manifesti sull’8 Marzo a Roma di Susanna Ceccardi, europarlamentare della Lega, in cui si vede una donna con l’hijab e la scritta in italiano, rivolta alle donne: “In Europa hai gli stessi diritti di tuo marito”.

Interviene Alessia Morani del Partito Democratico ed ex-sottosegretario di Stato al Ministero dello Sviluppo economico: “Se davvero vogliamo integrare tante persone, in particolare le donne, che vengono da altri paesi in Italia, noi dobbiamo fare un'alleanza con chi, come l'imam di Roma Sami Salem, predica una religione di pace, una religione di uguaglianza tra uomo e donna. Dobbiamo accantonare tutti i fondamentalismi che dicono cose assolutamente inaccettabili. Dobbiamo creare ponti con l'Islam e non dei muri e credo che, in riferimento ai manifesti della Ceccardi, noi dovremmo avere un altro atteggiamento, di alleanza con chi sta con i diritti e non certamente un atteggiamento propagandistico ed elettorale come quello visto nei manifesti”.

 

 

 

Replica l’europarlamentare della Lega, chiamata in causa: “Ho ascoltato delle parole di criminalizzazione della società occidentale, io ricordo sommessamente che tutti i diritti e le conquiste fatte dalle donne per prime sono arrivati in Occidente e se il resto del mondo pian piano si sta adattando a questa progressione di diritti è grazie alle conquiste occidentali. Sommessamente mi permetto di dire anche che hanno scelto loro di venire in Occidente, loro di venire in Italia. Non siamo noi ad aver scelto di abbracciare l'Islam e scelto di andare a vivere a casa loro, quindi in Europa e in Italia ci sono dei diritti, ci sono dei doveri, c'è una cultura che dev'essere rispettata. Imporre a una bambina di 10 anni, com'è accaduto a Pordenone, di indossare il niqāb è una violenza, fatta ai danni di tante bambine. È vero, in Arabia Saudita stanno facendo tanti progressi – spiega la Ceccardi - il problema è che in Europa vengono i più estremisti, i fondamentalisti che vogliono creare delle enclavi in certe città dove non si riconosce più l'Europa. Basta andare a Parigi, nelle periferie di Bruxelles, la polizia in certi quartieri e in certe banlieues come Molenbeek neanche entra e allora io dico di difendere orgogliosamente le nostre radici occidentali, non auto-castriamoci sempre, non abbiamo paura di quelli che sono i nostri simboli”.

 

 

 

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