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Nek su Sangiovanni: "Purtroppo questo mestiere è così", le origini della sofferenza

Claudio Brigliadori
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È tornato all’ultimo Festival di Sanremo per divertirsi, Nek, e in coppia con l’amico Francesco Renga se l’è spassata come quei campioni di Serie A in libera uscita il giovedì sera a calcetto. Risate, pacche sulle spalle, pressioni zero o giù di lì perché in fondo loro non hanno nulla da dimostrare e possono pensare solo a godersi ogni momento, ogni singolo applauso. Ma all’Ariston l’autore di Pazzo di te ha annusato un’aria strana, pesante.

Era quella respirata quotidianamente da qualche collega più giovane, lanciatissimo eppure in difficoltà. Un blackout emotivo esploso qualche giorno dopo la fine della kermesse. Ospite a Da Noi...a Ruota Libera su Rai 1, intervistato da Francesca Fialdini, Filippo Neviani ha commentato anche la crisi personale ammessa da due talenti come Sangiovanni e Mr Rain, anche loro a Sanremo, ora intenzionati a prendersi un periodo sabbatico, lontani dalla musica.

 

«Il Festival è sempre un’esperienza molto forte, a qualsiasi età: prima di scendere quella scala sembravamo due bambini! - ha esordito parlando del duetto con Renga - È stato il Festival dei giovani, ma anche noi se vogliamo, in trincea ci sappiamo ancora stare e abbiamo messo in campo ‘l’artiglieria’ pesante”». Quindi ha voluto regalare un consiglio ai suoi “eredi”, quasi una carezza: «Nei giovani ho percepito molta preoccupazione e competizione con sé stessi al Festival. Io ho sofferto nella mia gavetta, come diceva Lucio Dalla si soffre ma questo forgia e insegna l’umiltà. Leggendo le dichiarazioni di Mr. Rain mi sembra di capire che si fermi per cercare ispirazione, mentre in Sangiovanni ho letto una sorta di insofferenza. Purtroppo questo mestiere è così, fatto di alti e bassi e bisogna accettarlo, è il gioco».

 

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