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Avondet minacciato di morte dagli ucraini? Parenzo lo sfotte: "Ma lei dov'è ora?"

Claudio Brigliadori
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 Il nemico pubblico numero uno degli ucraini, addirittura sulla lista nera del presidente Volodymyr Zelensky. E pensare che Amedeo Avondet, italiano, dalle nostre parti è quasi sconosciuto. Un motivo, in realtà, c’è: si tratta di un giovane giornalista di stanza a Mosca e finito agli onori (si fa per dire) della cronaca per l’incredibile e assai sopetto scoop del sito con cui collabora, il Corrispondente.

La testata misteriosa (non si sa né chi sia l’editore né chi la diriga) è riuscita qualche giorno fa a bruciare la stampa mondiale dando per prima la notizia della morte dell’ex pilota russo Maxim Kuzminov, trovato senza vita in Spagna dopo aver disertato in Ucraina. Secondo molti, dietro la “bomba” ci sarebbe lo zampino degli 007 di Vladimir Putin, con Il Corrispondente ingranaggio nella sofisticata macchina di propaganda del Cremlino all’estero. Avondet sul tema è piuttosto evasivo e reticente, ma ospite per la seconda volta di David Parenzo a L’aria che tira qualche dettaglio in più lo fornisce. 
 

"Lei è a Mosca o ad Abbiategrasso?". Parenzo-Avondet, guarda il video di L'aria che tira

 

«Ma lei è a Mosca o ad Abbiategrasso?», scherza il conduttore. Avondet, in collegamento, risponde secco: «Per motivi di sicurezza non posso mai definire la mia reale posizione perché gli ucraini ci tengono a uccidere chi definiscono propagandisti russi. Lo stesso Zelensky ha detto che stilerà delle liste. La stampa tedesca ha detto che, per via del sito che ha svelato la morte del dissidente, gli ucraini vogliono uccidermi».

 

 

 

Parenzo trasecola e Avondet aggiunge: «Purtroppo il presidente Putin ha concesso 8 milioni di cittadinanze a ucraini fra rifugiati e quelli delle cosiddette nuove regioni, è pieno agenti ucraini. Nel nord di Mosca degli agenti ucraini hanno tirato delle molotov alla sede di Russia Unita. Mi sento in pericolo».

 

 

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