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DiMartedì, Lella Costa attacca Meloni? Italo Bocchino la zittisce: rissa a La7

Claudio Brigliadori
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Francamente difficile rimanere indifferenti di fronte al “processo a Giorgia Meloni” andato in scena negli studi di DiMartedì martedì sera. La regia di La7 manda in onda compulsivamente le immagini del comizio finale della premier a Cagliari, prima delle elezioni regionali in Sardegna. Le sue battute contro l’opposizione diventano, oggi, il pretesto perfetto per cannoneggiare sulla sua persona. Per Corrado Augias le parole della presidente del Consiglio sono addirittura «deplorevoli» perché «si comporta come fosse ancora una piccola militante di un partito d’opposizione». 

I protagonisti della serata però sono altri due. Giuseppe Conte, particolarmente ringalluzzito dal successo alle urne della Todde, gigioneggia: «Floris, mi vuole provocare?», domanda al padrone di casa dopo aver visto il video. «Lei ha un posto libero per una comica introduttiva per il suo programma? A me sembra un atteggiamento inappropriato per un premier». C’è poi Michele Santoro che scade nel turpiloquio: «Il mio amico Giorgio Armani dice che essendo donna la nostra presidente del Consiglio ha due attributi. Io temo che stavolta per la fretta li abbia messi sul tavolo e se li sia fracassati con una martellata». 

 

Complimenti per il bonton. Qualche minuto dopo, peraltro, il neo-leader politico di Pace Terra Dignità azzarda la manganellata sinistra: «Il fascismo si vantava dei treni in orario, ora impediscono ai liceali di circolare». Indignata la deputata di AVS Piccolotti: «Arroganza e vuoto. Ci deride, vuol dire che stiamo arrivando». Fuori dal coro solo il solito Italo Bocchino, costretto a battagliare con l’attrice Lella Costa che si lamenta perché Meloni si fa chiamare «il presidente del Consiglio». «C’è scritto sulla Costituzione, fate ridere!».

 

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