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Toni Capuozzo, "la tradizione della sinistra": zittita la Pd Bonafè
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Ha fatto e sta facendo molto discutere la vicenda della nomina del nuovo direttore della Fondazione Teatro di Roma, il regista Luca De Fusco, che ha messo in subbuglio artisti e lavoratori, storicamente di sinistra e contrari alla scelta del governo.
Di questo, si dibatte anche a Quarta Repubblica, programma di approfondimento politico e sociale in onda su Rete 4 e condotto da Nicola Porro. Non molto tempo fa, nello stesso studio di Quarta Repubblica, il premier Giorgia Meloni aveva parlato di “amichettismo” della sinistra: “L’Italia è una Nazione nella quale vige l’amichettismo, ci sono circoli di amichettisti e c’è un indotto. Ma quel tempo è finito, come è finito il tempo in cui, per arrivare da qualche parte, dovevi avere la tessera di partito. Le carte ora le do io, o meglio le danno gli italiani. Questo è il tempo del merito”.
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In studio c’è la deputata del Pd Simona Bonafé, che invece replica: “Ora con la Meloni siamo oltre l’amichettismo, siamo al familismo”. Il riferimento, evidente, è al cognato, il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, sposato con la sorella del premier, Arianna Meloni.
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Tra gli ospiti presenti nell’ultima puntata, in collegamento c’è anche il giornalista e inviato di guerra, Toni Capuozzo, che invece non si sorprende affatto: "Stiamo drammatizzando qualcosa che è molto semplice, il cosiddetto spoils system, il sistema del bottino, che negli Stati uniti è una pratica abituale. Chi vince prende tutto. Non c'è nessuna connotazione morale, è una pratica politica accettata. In Italia ci tormenta la questione? Perché nel sistema paludoso della Prima Repubblica, la DC si occupava del potere vero e alla sinistra lasciava la cultura, le istituzioni culturali. Con il maggioritario c'è l'alternanza, cosa che non fa bene al Paese, ma è inutile dire che ora viene riconosciuto il merito, è sempre andata così. L'unica grande differenza è che a sinistra c'è una tradizione di rapporti con la cultura per questo, la sinistra ha da sempre avuto un rapporto stretto con la cultura e che la destra è più povera di nomi, tradizioni nelle roccaforti culturali del nostro Paese”.
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