Dritto e Rovescio, "perché gli immigrati diventano criminali": sconcerto in studio
«Per colpa di chi?», cantava qualche annetto fa Zucchero Sugar Fornaciari. E quando si parla di immigrazione e integrazione mancata, la risposta della sinistra è sempre la stessa: ma degli italiani, ovviamente. Esemplari, in questo senso, le parole di Paolo Cento ospite in studio di Paolo Del Debbio a Dritto e rovescio, su Rete 4. Si discute degli immigrati di seconda generazione sempre più protagonisti della cronaca nera.
«Se diventano criminali è anche perché non c'è una politica in questo Paese contro la dispersione scolastica, se diventano criminali è anche perché le periferie sono abbandonate a sé stesse, se diventano criminali é perché questi giovani spesso non hanno un'alternativa di lavoro, di identificazione con modelli positivi e quindi bisogna farci i conti, non solo con il carcere. C’è anche una colpa delle nostre generazioni», spiega lo storico politico verde, oggi direttore di Articolo 9.
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Pur rappresentante di un centrosinistra non di rado al governo, sembra concentrarsi nel criticare chi è al governo oggi: «Avete fatto peraltro negli ultimi mesi tanti decreti che aumentano le sanzioni penali, ma non risolvono il problema – ricorda al forzista Perego -. Il problema è costruire le condizioni, affinché questi ragazzi abbiano un'alternativa, poi quando commettono un reato è ovvio che paghino. Ma è una scelta obbligata a volte da una disgregazione che abbiamo costruito noi». Replica secca dell’azzurro: «Io guadagnavo 400 euro quando ho cominciato a lavorare, l’han fatto tutti ragazzi, ma di che parliamo. Ma dai, ma non scherziamo. L’abbandono della scuola è una loro scelta. Le condizioni ci sono, è una loro scelta quella di abbracciare quel mondo disgregato. Nessuno è obbligato, questa è l’equazione sbagliata».
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